Lecco-Ballabio, un’altra giornata da dimenticare

I tempi di percorrenza per fare sette chilometri sono arrivati anche a sessanta minuti

Migration

Secondo giorno di passione quello di ieri sul calvario della Sp 62. Dopo il disastro di lunedì, anche martedì centinaia di automobilisti e camionisti diretti dalla Valsassina verso Lecco e viceversa sono rimasti bloccati in coda sulla vecchia Lecco – Ballabio, unica alternativa diretta alla nuova Lecco – Ballabio, da venerdì della settimana scorsa completamente chiusa per frana. La vecchia e stretta provinciale tutte curve non è adatta a reggere l’urto dei mezzi che prima transitavano sul raccordo della Statale 36, specialmente di quelli pesanti.

A provocare la paralisi sono soprattutto gli autotrasportatori in marcia fin dall’alba per caricare o scaricare merce, in concomitanza con l’orario di punta in cui studenti e pendolari si muovono per andare a scuola e al lavoro e poi per tornare a casa.

Almeno non ci sono stati bus bloccati in panne in mezzo alla strada a peggiorare ulteriormente la situazione come invece accaduto il giorno prima.

I movieri volontari e gli agenti della Polizia locale hanno scongiurato che tutta Lecco venisse stretta nella morsa del traffico, ma nelle fasi più critiche, per percorrere sette chilometri e mezzo ci sono voluti anche più di 60 minuti. Imprenditori e commercianti stimano danni per decine di migliaia di euro a causa dell’aumento delle tempistiche e dei costi di trasporto. E poi c’è l’inquinamento. E per oggi è previsto il terzo giorno di passione e domani il quarto, mentre da venerdì la situazione dovrebbe migliorare con la chiusura delle scuole per le vacanze di Natale.

D.D.S.