DANIELE DE SALVO
Cronaca

“Lavoro nero” di colf e badanti Regolarizzati quasi mille stranieri

Lecco, un’attività intensa di Prefettura e Ispettorato per fare emergere il sommerso

di Daniele De Salvo

Assistono i “nostri“ genitori, nonni, anziani e curano le case dove “noi” abitiamo. Eppure, sebbene a loro affidiamo i nostri affetti più cari e i luoghi della nostra intimità sono costretti a nascondersi come criminali. Sono i fantasmi del lavoro, che non hanno contratto, contributi, assicurazione perché considerati clandestini. Grazie all’ultima sanatoria, in provincia di Lecco, si aggirano però 735 “spettri” in meno che ora hanno un impiego legittimo e un permesso di soggiorno che permette loro di uscire dall’ombra. E con loro possono stare più tranquilli anche quanti garantiscono ai 735 stranieri regolarizzati un impiego, spesso anche vitto, alloggio e affidando loro le persone a cui vogliono più bene e i posti dove vivono. Le istanze presentate per l’emersione dei rapporti di lavoro per la regolarizzazione dei cittadini stranieri sono state in tutto 1.146: ne sono state al momento già esaminate e definite 895, cioè il 78%. Delle 895 istanze analizzate 735 sono state archiviate con esito positivo, mentre 160 sono state rigettate.

La maggior parte delle domande riguarda colf e quanti svolgono lavoro domestico: ne sono state presentate 916, 550 accolte, 134 cassate e 232 ancora in fase di istruttoria. Duecentosedici procedure sono, invece, per badanti, tate, assistenti alla persona: 181 sono state accolte, 17 bocciate e le altre 18 devono ancora essere valutate. Le altre 14 istanze riguardano mansioni da subordinati: manovali, operai, camerieri: ne sono state ritenute valide solo 4, mentre 9 sono state rigettate e ne resta una da analizzare. A fornire i dati è la capo di gabinetto della prefettura Marcella Nicoletti. "Voglio ringraziare, oltre al personale della prefettura, anche il personale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro e della Questura di Lecco per la solerzia e la professionalità con cui ci hanno supportato nella gestione della procedura di emersione in un momento in cui anche il lavoro nelle pubbliche amministrazioni è pesantemente condizionato dalle difficoltà causate dalla pandemia", commenta il prefetto Castrese De Rosa.