L’assise Orgoglio Coldiretti: "Coltivatori assediati dagli animali selvatici"

L’allarme è stato lanciato durante Agrinatura, la fiera che si è appena conclusa. A Lariofiere di Erba si sono riuniti gli imprenditori agricoli di Como e Lecco.

L’assise Orgoglio Coldiretti: "Coltivatori assediati  dagli animali selvatici"

L’assise Orgoglio Coldiretti: "Coltivatori assediati dagli animali selvatici"

ERBA

La fauna selvatica incontrollata ha causato nell’ultimo anno danni all’agricoltura italiana per circa duecento milioni di euro, con campi coltivati rasi letteralmente al suolo, a cui si aggiungono problemi causati dalle importazioni selvagge di cibo dall’estero, con costi di produzione andati alle stelle e prezzi pagati nei campi sotto i livelli di sopravvivenza. L’allarme è stato lanciato da Coldiretti durante Agrinatura, la fiera che si è appena conclusa a Lariofiere di Erba, dove si sono riuniti gli imprenditori agricoli di Como e Lecco. "I danni causati dagli animali selvatici – spiegano dall’associazione di categoria - non vengono rimborsati che in minima parte e spesso dopo molti anni, con una situazione che ha portato molti a rinunciare a denunciare gli attacchi subiti. Tra l’altro, i pochi indennizzi che arrivano non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso. Per fare un esempio, un produttore di vino pregiato che ha avuto la vigna devastata da cinghiali si vedrà risarcire solo il semplice valore dell’uva".

I cinghiali, sottolineano, sono un pericolo per agricoltori e cittadini: "Con 170 incidenti stradali con morti e feriti causati nel 2023 dall’impatto con cinghiali e altri animali selvatici, secondo l’analisi Coldiretti su dati Asaps, in aumento dell’8 per cento rispetto all’anno precedente". Ma ai danni alle coltivazioni si è aggiunto l’allarme della peste suina africana, la malattia non trasmissibile all’uomo che i 2,3 milioni di cinghiali oggi presenti sul territorio nazionale rischiano di diffondere nelle campagne, mettendo in pericolo gli allevamenti suinicoli sul territorio, in un settore che tra produzione e indotto vale circa 20 miliardi di euro e impiega centomila persone. "Da qui la richiesta – dicono - di mettere un freno immediato alla proliferazione dei selvatici, dando la possibilità agli agricoltori di difendere le proprie terre. Mancano, infatti, i piani regionali straordinari di contenimento e strumenti normativi efficaci per difendere il territorio da una vera e propria invasione".

Infine un focus sulle "pratiche sleali": il crollo dei prezzi pagati alla produzione in molti settori simbolo, a partire dal grano, aggravato dalle modifiche degli accordi con grosse realtà.

Paola Pioppi