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Lago di Sartirana da salvare Si allargano i confini del Parco

La riserva naturale a rischio “soffocamento” beneficerà delle tutele dell’ente che cura l’area di Montevecchia e della Valle del Curone. Prosegue l’opera per ridare ossigeno al bacino.

Lago di Sartirana da salvare Si allargano i confini del Parco

Cambiano i confini del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone e del Parco Monte Barro, che si allargano. L’obiettivo è tutelare di più e meglio l’ambiente. Il Parco di Montevecchia e della Valcurone, istituito nell’aprile di quarant’anni fa, comprende ora anche la Riserva naturale del lago di Sartirana di Merate, nata anch’essa nel 1983. È un’area di quasi 24 ettari, 9 dei quali di superficie di lago, un bacino di origine morenica di circa 190mila metri cubi d’acqua, profondo un paio di metri e mezzo, dentro e attorno a cui cresce un ecosistema di animali selvatici e piante anche molto rare, come ad esempio la cicuta. Il lago sta lentamente, ma inesorabilmente soffocando, a causa del processo di eutrofizzazione in atto per l’eccessiva concentrazione di sostanze organiche disciolte in acqua: per salvarlo è in corso un complesso intervento di bonifica, al momento per immettere acqua pulita e presto per depurare il bacino dai sedimenti. Nel Parco del Monte Barro, con sede a Galbiate, entrano invece a far parte dei veri e propri monumenti naturali: il Sass Negher e Sasso di Preguda di Valmadrera, due giganti della natura. Il Sass Negher è un blocco erratico di 400 metri cubi di roccia e da mille tonnellate di peso. Il Sasso di Preguda è una piramide, sempre erratica, alta 7 metri, trascinata lì dalla Val Malenco.

"L’azione di valorizzazione e protezione delle aree verdi presenti su tutto il territorio prosegue quindi senza sosta – spiega Gianluca Comazzi, assessore al Territorio e Sistemi verdi che ha proposto la riorganizzazione dei due parchi regionali –. La tutela dell’ambiente è una delle nostre priorità. Regione Lombardia è costantemente al lavoro per preservare l’ecosistema del nostro territorio".

"Con questa delibera si compie un primo passo importante che valorizza e tutela tutto il territorio della Brianza lecchese", aggiunge e sottolinea il sottosegretario per l’Autonomia e Rapporti con il Consiglio regionale, Mauro Piazza. Sarà inoltre riorganizzato l’Ate, l’Ambito territoriale ecosistemico in due aree di influenza distinte, una per ciascun parco. Gli esperti di Ersaf – l’Ente regionale per i servizi all’agricoltura e alle foreste – sono stati inoltre riconfermati gestori delle due riserve del Sasso Malascarpa e del Triangolo Lariano.

Daniele De Salvo