DANIELE DE SALVO
Cronaca

La Valsassina che disse no. Le storie da tramandare di chi salvò i soldati alleati

Augusto Giuseppe Amanti, 77 anni, vicepresidente dell’Anpi locale: tanti abitanti con cibo, alloggi e aiuto hanno combattuto per la Liberazione .

Augusto Giuseppe Amanti, 77 anni, vicepresidente dell’Anpi locale: tanti abitanti con cibo, alloggi e aiuto hanno combattuto per la Liberazione .

Augusto Giuseppe Amanti, 77 anni, vicepresidente dell’Anpi locale: tanti abitanti con cibo, alloggi e aiuto hanno combattuto per la Liberazione .

"Caro Prandi e famiglia, io non mi sono dimenticato di voi. Mi sarebbe piaciuto celebrare insieme a voi la fine della guerra, ma allora era impossibile farlo, ma sono comunque felice che tutto sia finito". Prandi è Ettore Prandi, all’epoca giovane di Cortabbio di Primaluna, mentre la lettera è firmata da Bill, un cavalleggero inglese del IV battaglione Royal Tank durante la Seconda guerra mondiale.

Bill, insieme al suo commilitone Jack del Genio zappatori britannico, il 21 giugno 1942 sono stati catturati dai tedeschi e deportati nel campo di Briavacca, frazione di Rodano, vicino a Linate. Dopo l’Armistizio dell’8 settembre sono riusciti a scappare con l’obiettivo di riparare in Svizzera. Il primo ad aiutarli è stato il maggiore degli Alpini Mario Agostoni di Primaluna, poi diventato comandante partigiano. Di proteggerli, nasconderli, rifocillarsi si è fatto poi carico proprio Ettore, insieme a Margherita, sua moglie.

Ettore e Margherita non sono gli unici che hanno aiutato e salvato soldati alleati. Luigi Lemorelli, che era un meccanico di Vendrogno e aveva appena 16 anni, ha dato assistenza a tre soldati inglesi, un sudafricano, un egiziano e un greco insieme a zia Leonilda Mercati. Cesare Combi, di Cremeno, invece era una guardia di frontiera in Valchiavenna e di anni ne aveva 20: lui ha accompagnato due sergenti francesi, un altro soldato francese e un militare inglese a riparare in Svizzera. Ha pure fornito loro soldi, 100 lire ciascuno.

E ancora: Francesco Plati e Lorenzo Rosa di Barzio; Giuseppe e Giacomo Combi e Lina Locatelli di Cremeno, come Cesare; Giovanni e Pasquale Rigamonti di Introbio; Modesto Melesi, Tommaso Invernizzi, Celesta Baruffaldi, Ambrogio Melesi e il dottor Fino Maroni di Vendrogno; Vincenzo Ricciardelli di Esino; don Francesco Rovelli e don Luigi Lissoni di Bellano... Ora non ci sono più, ma la loro memoria resta.

A custodirla è ancora una volta Augusto Giuseppe Amanti, 77 anni, vicepresidente Anpi Valsassina, storico locale, che, dopo aver rispolverato dagli archivi i nomi e le vicende degli oltre 420 valsassinesi internati nei lager per essersi opposti ai nazifascisti, sta cercando uno per uno nei database americani quanti hanno appunto aiutato i soldati alleati. "Anche loro hanno combattuto per la Liberazione – spiega -. Tramandare il loro ricordo è celebrare il 25 Aprile". D.D.S.