La lista nozze "speciale" di Matteo e Lucia: niente piatti, ma barche per ragazzi disabili

La scelta di Matteo Raveglia e Lucia Miani: aprono a Bellano (Lecco) una società sportiva per permettere a tutti di vivere la libertà di una regata

Le prime barche per ragazzi disabili sono arrivate

Le prime barche per ragazzi disabili sono arrivate

"La vita – scriveva Romano Battaglia - è come il mare. Dobbiamo alzare le vele talvolta a favore del vento, altre volte controvento, ma dobbiamo sempre continuare a navigare per non andare alla deriva". Vivere è come andare in barca a vela. Uno sport che diventa passione, capace di unire e diventare anche un progetto. Di lavoro e di vita.

L'amore

Lucia e Matteo sono ‘due cuori in barca a vela’ che hanno deciso di condividere il senso di libertà del vento in faccia con chi ha più difficoltà. E così è nata Vele a Colori, una società sportiva dilettantistica "con l’unico scopo di raccogliere fondi e organizzare progetti per bambini e ragazzi affetti da qualsiasi forma di disabilità o da malattie che non permettono la regolare pratica sportiva".

Il progetto

Un progetto ambizioso e costoso. Per questo "quando un anno fa ci siamo sposati abbiamo deciso di non fare la classica lista nozze piena di vasi e di lampade, ma di chiedere ad amici, parenti e a tutti coloro che volevano festeggiare con noi, di aiutarci a realizzare un sogno – racconta Lucia Miani, istruttrice di vela -. Essendo la vela lo sport che ci ha fatto conoscere, sette anni fa in mezzo al lago di Como, dove entrambi lavoriamo e che entrambi amiamo, volevamo dare la possibilità a chi non ce l’ha di vivere la magia di questo sport. In particolare ai più piccoli e ai giovani che spesso, nel nostro lavoro di istruttori, abbiamo visto non poter partecipare alle stesse attività con i loro compagni di classe durante le gite scolastiche".

La lista nozze

Il piano era semplice: "Aprire un crowdfunding dove chi voleva avrebbe potuto contribuire e con quei primi aiuti acquistare una barca attrezzata per velisti speciali, prendere i brevetti parasailing e con quel guscio colorato iniziare a rendere la vela sul lago di Como un poco più accessibile", l’impegno di Matteo Raveglia, allenatore federale, monzese cresciuto tra l’autodromo dove il padre Franco era lo storico gestore del ristorante e le gare di vela tra mari e oceani. Ma quel piano è stato travolto da un’ondata di generosità: "Siamo riusciti a ordinare ben 2 barche appena arrivate e ad avere budget per ideare progetti strutturati a cominciare proprio dalla costituzione di Vele a Colori".

Il quartier generale

Quartier generale al circolo vela di Bellano, Lucia e Matteo aiutano a buttare mente e cuore oltre gli ostacoli usando le parole di Bebe Vio come biglietto da visita: "Essere speciali significa proprio riuscire a far capire che il tuo punto debole diventa quello di cui vai più fiero".