La spada di Damocle della riforma del Catasto

A gravare come una spada di Damocle su tutti i proprietari di casa, e in particolare delle dimore più esclusive come gli attici nelle grandi città o le ville sul lago o in campagna, c’è la riforma del catasto, affrontata nei giorni scorsi in Commissione Finanze. Il nodo della questione è la riforma delle categorie e la rivalutazione dei cespiti che con un solo tratto di penna farebbe diventare di lusso non meno di 4 milioni e 401mila immobili nella sola Lombardia, almeno stando alla stima dell’Osservatorio del Mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate. I proprietari che sarebbero costretti a versa l’Imu, secondo le stime, sono 1.695.383 a Milano, 504.839 in provincia di Bergamo, 616.432 a Brescia, 262.712 a Como, 163.484 a Cremona, 166.821 a Lecco, 77.717 a Lodi, 173.802 a Mantova, 203.236 a Pavia, 138.558 a Sondrio, 386.172 a Varese. L’incremento del valore patrimoniale oltre che per l’Imu avrebbe ripercussioni anche sul calcolo dell’Isee, con il risultato che molti che oggi godono di agevolazioni e aiuti potrebbero vederseli negare per la rivalutazione della casa di proprietà.