
di Daniele De Salvo
Sta resistendo alla siccità della pandemia il fiore della legalità sbocciato nella cucina dell’ex pizzeria del capo dei capi della ‘ndrangheta lecchese. Per non farlo appassire è necessario però continuare a innaffiarlo con l’acqua degli aiuti di Stato. A causa dell’emergenza sanitaria sono infatti crollati sia i clienti sia i ricavi del ristorante “Fiore“, inaugurato nel 2017 nei locali di “Wall street“, che era il fortino espugnato nel 1992 di Franco Coco Trovato, il boss 74enne della “picciotteria“ lombarda che sta scontato il fine pena mai al 41 bis, che ai tavoli del locale che era il simbolo del suo potere riceveva e serviva politici, amministratori pubblici e imprenditori ma ordinava pure agguati e omicidi. "Fino alla fine del 2019 abbiamo raggiunto un sostanziale pareggio economico – riferisce in una relazione Thomas Emmenegger, presidente della cooperativa sociale “La fabbrica di Olinda di Milano“ a cui è affidata la gestione del bene confiscato nel 1994 e dal 2006 assegnato al Comune di Lecco –. Nel 2020 invece per il Covid-19 ci sono stati mesi in cui siamo stati completamente chiusi e altri in cui siamo rimasti aperti solo con l’attività di asporto e di delivery". Il ricavo netto è così sceso da 420mila euro a 218mila e i coperti da 20.841 a poco meno di 10mila. "Il 2021 ha purtroppo seguito lo stesso andamento – prosegue il presidente di Olinda -. Solo da metà di settembre 2021, i numeri hanno iniziato a salire". Secondo le stime si prevede di aumentare i ricavi di 20mila euro. "Gli aiuti statali e l’accesso al Fondo di integrazione salariale per i dipendenti ci hanno permesso di ridurre i costi e limitare la perdita economica", ammette Thomas Emmenegger, che sottolinea che comunque è stato garantito lo stipendio pieno a tutti i lavoratori, il cui costo tra il 2020 e il 2021 ha inciso sul 67% del fatturato:
"Il nostro obiettivo principale è del resto creare opportunità lavorative per persone svantaggiate e di strutturare percorsi di inserimento lavorativo e di inclusione sociale". Dal 2018 sono stati assunti 11 dipendenti tra full e part time: 6 impiegati ai fornelli in cucina e al forno della pizza, e 5 in sala. Nei giorni scorsi è stata anche prorogata di 6 anni la concessione comunale in gestione dei locali di “Fiore“, segno di una lotta alla mafia da continuare a sostenere. "Lecco rinnova l’impegno concreto per la lotta a tutte le mafie anche attraverso la valorizzazione dei beni confiscati", confermano la Vicesindaco Simona Piazza e l’assessore al Welfare Emanuele Manzoni.