di Daniele De Salvo
Sei favorevoli e undici astenuti, la mozione a sostegno del San Leopoldo Mandic è approvata a maggioranza, sebbene a qualche giorno di distanza della votazione. Settimana scorsa nell’aula consiliare di Palazzo Tettamanti a Merate è stata presentata e discussa la mozione a difesa del nosocomio cittadino, scritta da diversi esponenti politici locali presenti e passati di tutti gli schieramenti: i consiglieri della compagine di governo di centrodestra hanno però annunciato l’astensione, nonostante tra le loro fila ci sia pure l’ex sindaco ed ex assessore della Lega Andrea Robbiani che ha contribuito alla stesura del testo e che quindi lo ha votato. Hanno approvato il documento pure i 5 del gruppo di minoranza di centrosinistra.
"Mozione respinta", ha annunciato il borgomastro Massimo Panzeri. "Non è vero – ha replicato dai banchi di opposizione Roberto Perego -. Gli astenuti si contano per conferire legalità numerica alla seduta ma non si computano nel calcolo dei voti". Alla spiegazione è seguito prima un brusio di imbarazzo, poi un gelido silenzio, che nemmeno la segretaria comunale è riuscita a rompere, non subito almeno. La risposta su chi abbia ragione è arrivata solo dopo alcuni giorni ed avercela sono i 5 di minoranza più il dissidente leghista che hanno votato a favore, proprio come annunciato da Roberto Perego. La mozione è stata dunque approvata e si aggiunge alle altre votate ad esempio a Casatenovo, Imbersago o Calco. Intanto dal nosocomio brianzolo prosegue la fuga di camici bianchi. "Una spirale negativa che se non avrà un’inversione comporterà una perdita enorme al nostro territorio" commenta Stefano Motta, primo cittadino di Calco, che punta il dito soprattutto verso i manager.