25 Aprile, scuola di Merate modifica l’inno di Mameli. FdI: “Attacco alla nostra identità”. I prof scrivono a Mattarella

Lecco, non è piaciuta al consigliere regionale Giacomo Zamperini la frase “Stringiamci a coorte, siam pronti alla vita” che i bambini dovrebbero intonare per le celebrazioni della Festa di Liberazione

La scuola di Merate al centro delle polemiche per le modifiche all'Inno di Mameli

La scuola di Merate al centro delle polemiche per le modifiche all'Inno di Mameli

Merate (Lecco), 19 aprile 2024 - “Stringiamci a coorte, siam pronti alla vita, l'Italia chiamò”. Polemica contro i professori della scuola media statali di Merate, dove tra l'altro da bambino ha studiato pure Alessandro Manzoni, perché hanno modificato l'Inno nazionale: “Siam pronti alla vita” appunto, al posto di “Siam pronti alla morte”. “Sacrilegio”, tuona ad esempio il consigliere regionale lecchese di Fratelli d'Italia Giacomo Zamperini, che parla di “Attacco alle nostre leggi e alla nostra identità”.  I docenti hanno previsto di intonare con i loro studenti il Canto degli italiani modificato in occasione della cerimonia pubblica per l'anniversario della liberazione d'Italia del 25 aprile.

I prof non ci stanno a passare come coloro che hanno attentato all'identità e all'unità nazionale, così hanno scritto direttamente al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “''Siam pronti alla vita”, vuole sintetizzare un messaggio educativo universale – si legge nella lettera inviata al Capo dello Stato –. È l’esortazione all’impegno sociale e civico, è lo sguardo di speranza nel futuro. È la sfida contemporanea quotidiana con la quale perseguiamo tenacemente i valori della nostra Costituzione. È il desiderio, che vorremmo realtà, di pace e di solidarietà. È il monito delle nuove generazioni per noi adulti a preservare la pace, la terra, la vita. È il sogno ambizioso di contribuire alla formazione delle persone, dei cittadini e delle cittadine di domani. Ci rivolgiamo pertanto con fiducia a Lei, illustre Presidente, affinché la saggezza delle sue parole possa fare luce sulla legittimità delle scelte che abbiamo operato nel nostro istituto”.

Tra l'altro la modifica dell'Inno nazionale non è una novità: già nel 2015 in occasione della cerimonia ufficiale di inaugurazione di Expo, i bambini del Piccolo coro di Milano aveva sostituito il versetto “Siamo pronti alla morte” con “Siam pronti alla vita”.