Morto in incidente a Robbiate, addio a Lorenzo: "Pizzu era il migliore di tutti noi"

Lorenzo Pizzuco avrebbe compiuto 19 anni tra un mese. Il ricordo degli amici: "Sorrideva sempre, era buono"

Lorenzo Pizzuco (Cardini)

Lorenzo Pizzuco (Cardini)

Robbiate (Lecco), 7 maggio 2018 - C'è un banco vuoto questa mattina in 4H dell’istituto Francesco Viganò di Merate. È quello di Lorenzo Pizzuco di Verderio, che il prossimo mese avrebbe compiuto 19 anni, Ieri all’alba, poco prima delle 5, il 18enne è morto in un incidente stradale a Robbiate. Stava tornando a casa dopo una nottata in discoteca all’Orsa Maggiore di Lecco. Era al volante della Ford Focus familiare del padre, ancora due chilometri e mezzo e sarebbe giunto a destinazione, mentre percorreva la Sp 56 nel tratto di via Milano ha però perso il controllo della station wagon, invaso la corsia opposta e terminato la corsa addosso alla cuspide di un guard rail. Se non ci fosse stata la barriera in metallo sarebbe finito in un prato, invece la punta in acciaio è penetrata come una lama nell’auto, che si è accartocciata e deformata, senza possibilità di scampo per Lorenzo. Sul posto sono subito intervenuti i sanitari del 118 insieme ai vigili del fuoco, i soccorritori tuttavia non hanno potuto nulla per salvare il neopatentato.

I carabinieri sull’asfalto non hanno rilevato alcun segno di frenata, forse si è addormentato per un colpo di sonno senza nemmeno accorgersi che stava correndo contro la fine. La lancetta del tachimetro della familiare che guidava si è fermato oltre i 100 chilometri orari. La salma del giovane è stata poi ricomposta nell’obitorio dell’ospedale San Leopoldo Mandic di Merate dove è stata sottoposta a un’ispezione esterna, risparmiando ai genitori lo strazio dell’autopsia, perché non è stata ravvisata alcuna responsabilità da parte di altre persone. Fuori dalla camera ardente si sono radunati decine di amici e compagni di classe, occhi rossi e viso rigato per le lacrime. «Pizzu era il migliore di tutti noi, sorrideva sempre, ci faceva divertire, era buono», lo ricorda uno di loro. Di notte brava, imprudenza, alcol o altro non vogliono nemmeno sentirne parlare: «Era a posto, gli piaceva divertirsi, la musica, fare casino, come tutti noi, ma non era uno sprovveduto». Lorenzo abitava con i genitori e una sorella in via Papa Giovanni XXXIII a Verderio, a quattro minuti di distanza da dove si è verificato l’incidente.