
Impianti di sci, tanti sportivi ma meno soldi dalla Regione
Stagione di magra sulle piste da sci dei Piani di Bobbio a Barzio, in Valsassina. Non per la neve, che finalmente è arrivata, ma per i soldi. Da Regione Lombardia hanno stretto i cordoni della borsa e drasticamente ridotto l’importo di un finanziamento per i comprensori sciistici del territorio. Era prevista una "valanga" di 40 milioni di euro, ma ne sono stati confermati solo 16, in seguito anche al fallimento della partecipata pubblica Brembo Super Sky per la gestione degli impianti di risalita di Foppolo, Carona e San Simone, in Val Brembana, nella Bergamasca. "Di conseguenza è stata depennata la realizzazione della seggiovia tra Nava e Barzio e della seggiovia Megoffi nel canale del Campelli", ha annunciato il sindaco di Barzio Giovanni Arrigoni Battaia. È tuttavia rimasto il milione di euro per l’impianto di innevamento artificiale della pista di sci nordico Rododendro. I soci di Itb, Imprese turistiche barziesi, la società per la gestione degli impianti di risalita dei Piani di Bobbio e Valtorta possono consolarsi anche con i numeri degli sciatori: durante il ponte di Carnevale sono stati staccati mediamente 2.500 skypass al giorno, con punte di 6mila.
In tanti comunque chiedono di rivedere completamente i progetti di sviluppo turistico del territorio, perché quelli approvati non sono più in linea con le condizioni climatiche sempre più siccitose. Lo ha chiesto ad esempio con una lunga interrogazione in Consiglio comunale l’ex vicesindaco di Barzio che ora siede sui banchi dell’opposizione Piergiorgio Airoldi. La sera di venerdì 10 marzo a Lecco invece, nella sala provinciale don Giovanni Ticozzi, si parlerà proprio di "inverno liquido" per la neve e i ghiacciai che si sciolgono, in un incontro promosso dai soci della sezione del Cai "Riccardo Cassin" e dagli attivisti di Legambiente e Wwf. D.D.S.