DANIELE DE SALVO
Cronaca

Imbersago, frana l’alzaia: il Comune chiude la passeggiata sull’Adda

Disposta la chiusura del camminamento dal confine con Imbersago fino all’accesso alla centrale idroelettrica Giulio Semenza

L'alzaia chiusa

Imbersago, 12 aprile 2018 - L’alzaia dell’Adda frana e cede in più punti, per questo il sindaco di Robbiate Daniele Villa ha decretato la chiusura del camminamento dal confine con Imbersago fino all’accesso alla centrale idroelettrica Giulio Semenza costruita nel 1917 ed ha imposto ai tecnici dell’Edison, proprietari dell’impianto, di consolidare le sponde. I lavori avrebbero dovuto essere già terminati, in modo da riaprire il tratto di passaggio ai centinaia di turisti e visitatori provenienti da tutta la Lombardia che quotidianamente ne approfittando per una camminata o una pedalata in mezzo al verde lungo il fiume, sfruttando il camminamento che nel complesso si snoda per una cinquantina di chilometri, dalle porte di Lecco fino a Trucazzano, attraverso i luoghi che hanno ispirato Leonardo da Vinci per i suoi celebri dipinti come La vergine delle rocce o la Gioconda stessa e le ingegnose macchine idrauliche.

Dal colosso energetico tuttavia hanno chiesto e ottenuto una proroga di una decina di giorni per ultimare l’intervento e per fronteggiare anche un altro smottamento. Pure il collega di Imbersago Giovanni Ghislandi ha emanato un’ordinanza per fronteggiare la «situazione di pericolo e di degrado che ha causato diversi smottamenti, lo sradicamento e il cedimento di alcune piante e di muretti», invitando tutti i proprietari dei terreni a ridosso dell’alzaia a bonificare le loro aree di pertinenza. «È una situazione paradossale – denuncia il primo cittadino -. L’alzaia è di competenza di Regione Lombardia perché demaniale, l’Adda dell’Autorità di bacino, i canali, le dighe e gli accessi e le pertinenze ad essi di Edison, il rilascio delle autorizzazioni per tagliare gli alberi pericolanti del Parco Adda Nord, gli appezzamenti di terreno a ridosso del camminamento di privati, eppure l’onere di garantire la sicurezza ai passanti alla fine ricade sempre su noi amministratori locali, che però non disponiamo né di mezzi né di risorse idonei». Dal canto suo con alcuni volontari periodicamente organizza la pulizia e lo sfalcio degli argini, proprio per evitare potenziali situazioni di pericolo e crolli, assumendosi tra l’altro la responsabilità di eventuali contestazioni perché interviene in zone in cui dovrebbero appunto intervenire altri.