Il Risorgimento riletto e rivisto dopo 160 anni Un messaggio ancora attuale per i giovani italiani

Per avere un’Italia repubblicana si è dovuto aspettare la fine della. Seconda guerra mondiale

Alla professoressa Alessandra Casanova, Responsabile del Concorso nazionale "Il Risorgimento italiano nella memoria" abbiamo rivolto alcune domande sull’attualità del messaggio risorgimentale:

Professoressa, perché la spedizione di Garibaldi ha avuto un successo così rapido?

"I motivi sono diversi. Guardiamo la battaglia di Calatafimi: Garibaldi, che è un grande stratega, vince contro un esercito sicuramente superiore per numero di soldati e di armi, ma impreparato e diretto da un generale non all’altezza della situazione. Uno dei motivi è questo: l’esercito delle Due Sicilie non è abituato a combattere ed è guidato da generali anziani che sperano in una risoluzione diplomatica della questione. In più, dopo Calatafimi, molti si uniscono a lui: da chi si vuole liberare dal dominio borbonico ai tanti civili spinti da cause più personali".

Quale messaggio ci arriva dallo studio del Risorgimento?

"Giuseppe Mazzini, del quale quest’anno ricorre il 150° anniversario della morte, voleva un’Italia “Una, Indipendente, Libera, Repubblicana”. Il Risorgimento finisce idealmente con l’unità nazionale, ma bisognerà attendere la fine della prima guerra mondiale perché l’Italia possa dirsi unita e addirittura la fine della seconda guerra mondiale perché si possa dire repubblicana: per quest’ideale di unità e libertà si sono battuti e hanno dato la vita in tanti".