
Il collegamento ferroviario verrà realizzato poco distante
Paderno d’Adda, 22 maggio 2025 – Sì al nuovo ponte sull’Adda, ma non a scatola chiusa, senza conoscere da quanti automobilisti e soprattutto camionisti sarà attraversato a seconda di dove verrà costruito.
Fumata nera ieri da Palazzo Lombardia al termine della prima seduta per scegliere l’ipotesi progettuale ritenuta migliore per rimpiazzare il vecchio San Michele, lo storico viadotto ferroviario e viario tra Paderno e Calusco costruito tra il 1887 e il 1889 che dovrà essere dismesso entro il 2030 o poco oltre.
I sindaci dei territori interessati, delegati delle amministrazioni provinciali di Lecco e di Bergamo, rappresentanti degli attivisti di comitati e associazioni, non hanno trovato un accordo né tra di loro, né con gli ingegneri di Rfi che hanno elaborato le possibili soluzioni e che li hanno convocati, con un procedimento di Dibattito pubblico, proprio per raccogliere indicazioni e proposte operative. L’unica certezza sembra che il futuro nuovo ponte ferroviario sarà costruito accanto a quello esistente, una trentina di metri più a sud: spostarlo altrove sarebbe troppo costoso e lungo e comporterebbe pure il trasloco delle stazioni di Paderno e Calusco. Restano invece distanti le posizioni sul ponte viario: i primi cittadini della Bergamasca sono favorevoli ad un unico ponte con quello ferroviario, proprio come il San Michele, mentre i colleghi dirimpettai del Meratese e del Vimercatese, prima di decidere vogliono sapere. “Non possiamo esprimerci senza uno studio sul traffico in base alle varie ipotesi e senza garanzie di opere per ridurne l’impatto”, sintetizza per tutti Gianpaolo Torchio di Paderno. “È un’infrastruttura destinata a modificare la viabilità e la qualità della vita di intere comunità per il prossimo secolo – chiosa Mattia Salvioni di Merate -. È un’opportunità che non possiamo sprecare, meglio qualche valutazione in più”. Dello stesso avviso Fabio Vergani di Imbersago, dove è prevista una delle ipotesi, e Marco Magni di Robbiate. Dal canto loro Rosa Pannetta, responsabile del procedimento, e Daniele Mari, referente del progetto di Rfi, assicurano che tutte le ipotesi sono state formulate cercando di minimizzare qualsiasi tipo di impatto, ricordando nel contempo che occorre fare in fretta. Suggeriscono quindi di sciogliere le riserve almeno sul ponte ferroviario. Il prossimo confronto, inizialmente non previsto, è calendarizzato per il pomeriggio di giovedì prossimo. DANIELE DE SALVO