REDAZIONE LECCO

Il documento urbanistico del 2005 consente uno sviluppo abitativo fra boschi e prati verdi

Nelle foto dell’epoca sono ben visibili i segni di un’economia prevalentemente agricola

"Là dove c’era l’erba ora c’è una città…" sono le parole del noto Adriano Celentano che descrivono in pieno quanto sta accadendo alla collina posta alle spalle di Grumello del Monte, una piccola cittadina in provincia di Bergamo. Tutto scaturisce dal piano di governo del territorio (PGT) approvato nel 2005.

Le foto storiche evidenziano come, fino a questa data, a dominare sulla pianura circostante fossero i vigneti della Valcalepio piuttosto che gli attuali nuclei abitativi che, seppur singolarmente non invasivi, rischiano nel complesso di dare luogo nel tempo ad un vero e proprio agglomerato urbano.

Inutile sottolineare la bellezza e la poesia di una distesa di vigneti, rispetto alle costruzioni abitative. Nei secoli tra i due campanili, San Pantaleone ad est e la cappella del Calvario ad ovest, sono state costruite dai contadini diverse abitazioni che si pongono, tutt’oggi, a custodi dell’intero circondario nel pieno rispetto tanto dei materiali quanto delle metrature.

Mai, tuttavia, costoro avrebbero immaginato che quanto da loro concepito e tenuto con cura si sarebbe trasformato, ahimè, in un accumulo di cemento che non solo costituisce un potenziale rischio idrogeologico ma, nel contempo, deturpa la suggestiva cornice paesaggistica.