Il delitto di Olginate, la Procura cerca risposte nel telefono della vittima di Stefano Valsecchi

Forze dell'ordine sul luogo del delitto

Forze dell'ordine sul luogo del delitto

Nuovi accertamenti sulla sparatoria di Olginate di domenica 13 settembre, quando venne ucciso Salvatore De Fazio, 47 anni, e ferito gravemente il fratello Alfredo, 50enne. Dopo l’autopsia eseguita dall’anatomopatologo Paolo Tricomi, e dopo la perizia sulla Panda 4x4 utilizzata da Stefano Valsecchi, reo confesso del delitto, la Procura di Lecco ha disposto accertamenti sul cellulare utilizzato da De Fazio per conoscere le conversazioni avvenute tra il 47enne e il suo assassino prima del 13 settembre e soprattutto la mattina di quella domenica, dopo la lite tra i loro figli della notte precedente. Le conversazioni tra Valsecchi, che si è costituito dopo otto giorni di latitanza, e la vittima sono ritenute determinanti. Valsecchi, assistito dall’avvocato Marcello Perillo, ha confessato nell’interrogatorio davanti al Gip: "Avevo tanta rabbia in corpo, sono andato per un chiarimento forte". La moglie della vittima e il fratello, assistiti dall’avvocatessa Nadia Invernizzi, la madre e le cinque sorelle, assistite dall’avvocato Luciano Bova, chiedono giustizia. I tempi saranno brevi: entro fine mese si conosceranno i risultati delle due perizie, mentre Tricomi consegnerà la relazione finale sull’autopsia entro novembre. Poi la Procura - l’inchiesta è coordinata dal Procuratore facente funzioni Paolo Del Grosso – concluderà la fase preliminare dell’indagine.

Angelo Panzeri