FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Il caso della colf. Si dispera in carcere: io non ho ucciso. Deve spiegare i prelievi

Bergamo, la collaboratrice domestica accusata di omicidio volontario e furto aggravato è stata arrestata vicino alla fermata del bus di linea. Per la Procura avrebbe spinto dalla finestra l’anziana per la quale lavorava.

Il caso della colf. Si dispera in carcere: io non ho ucciso. Deve spiegare i prelievi

Il caso della colf. Si dispera in carcere: io non ho ucciso. Deve spiegare i prelievi

Mercoledì mattina Krystyna Mykhalchuk, 27 anni il 13 dicembre, si trovava vicino alla fermata del pullman di linea, a Scanzorosciate, paese dell’hinterland dove vive con il compagno, N.C. 33 anni, romeno, e la loro figlioletta di 5 anni in un appartamento al primo piano di via Nenni, una zona tranquilla, residenziale. Mancavano pochi minuti alle 9. Sono arrivati i poliziotti della Squadra mobile che l’hanno portata in Questura per notificarle l’arresto (ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Solombrino). Lei era già indagata a piede libero dall’estate del 2022. Ora si trova in carcere, deve rispondere di omicidio volontario aggravato e per furto aggravato.

Per l’accusa (pm Marchisio e Schininà) avrebbe spinto dalla finestra del quarto piano Rosanna Aber, 77 anni, pensionata, vedova, per cui lavorava come collaboratrice domestica da un paio di mesi circa. Erano le 13,30 del 22 aprile 2022, a Colognola, in città, il palazzo è quello di via Einstein, al civico 1. Morte che in un primo momento stava per essere archiviata come suicidio o caduta accidentale. In carcere la giovane ucraina ha ricevuto la visita del suo difensore, avvocato Andrea Pezzotta. Lei si dispera, nega di aver provocato la morte della pensionata. Oggi, durante l’interrogatorio di garanzia avrà l’occasione per ribadirlo al giudice. Non solo, potrà spiegare quei prelievi al bancomat per 2mila euro, denaro che apparteneva alla vittima. Prelievi effettuati, da quanto emerge dalle indagini, nel giro di 16 giorni. E quando Rosanna Aber si sarebbe accorta di quegli ammanchi, nell’appartamento scoppiò un diverbio al termine del quale la colf ucraina avrebbe spinto la pensionata dalla finestra della camera. Approfondendo la vita privata dell’indagata, sarebbe emerso il vizio del gioco d’azzardo e debiti con parenti e amici. Giocava 200-300 euro. Lei nega. I prelievi erano stati effettuati in tre giorni alla filialle vicino a casa, a Colognola. Il 5 aprile (600 euro), il 13 aprile (600 euro) e il terzo da 800 euro il giorno prima che Rosanna Aber morisse. Ma come si è accorta la 77enne degli ammanchi? Guardando l’estratto conto che le aveva spedito la banca. Il cassiere della filiale, che aveva bloccato la carta, aveva invitato la signora a sporgere denuncia. A una vicina di casa Rosanna aveva confidato: "Non so che fine fanno i miei soldi".