FEDERICO MAGNI
Cronaca

Il Buco del Piombo, la caverna della Valle Bova è accessibile

Dopo dodici anni la grotta gioiello è stata riaperta . Visite con gli speleo attraverso la storia della cavità abitata fin dal Neolitco

Grotta Buco del Piombo

Grotta Buco del Piombo

Dopo dodici anni di abbandono, il Buco del Piombo, la grande caverna della Valle Bova, è finalmente tornato accessibile. Ieri è stato aperto al pubblico e ora grazie all’aiuto degli speleologi si potrà ricominciare ad esplorare la spettacolare caverna giurassica nel cuore del complesso carsico dell’Alpe Turati.

Questa impressionante grotta, paragonabile per dimensioni al Duomo di Milano, vanta un ingresso maestoso di 45 metri di altezza per 38 di larghezza. Fu un attrazione a partire dal Settecento. Una frequentazione interrotta poco più di dieci anni fa per disseti geologici, burocrazia e rimpalli di responsabilità. La grotta è un fenomeno carsico nelle montagne del Triangolo Lariano, a 600 metri di quota. È sempre stato abitato dall’uomo sin dal Neolitico. Prima la caverna era l’habitat dell’orso delle caverne. Nel Medio Evo divenne una fortificazione di rifugio, un luogo di difesa, un nascondiglio. Le grandi escursioni iniziarono però nell’Ottocento. Il primo settembre 1880 fu visitato dalla Regina Margherita. Fu studiato da Antonio Stoppani, da Giuseppe Nangeroni.

Il Buco del Piombo è stato un importante terreno di esplorazione per generazioni di speleologi. Un complesso costituto da oltre 400 metri di gallerie e corridoi ancora non completamente esaminati. Ma la grande grotta è importante anche nella storia dell’alpinismo.

Dalle prime salite realizzate negli anni Sessanta da un pioniere come Graziano Bianchi si è arrivati ai giorni nostri con la spettacolare linea disegnata da Simone Pedeferri e Luca Schiera all’interno dell’immensa volta accanto a quelle aperte negli anni 60 da Graziano Bianchi, il primo a scalare le pareti a strapiombo della caverna. Il successo dei due “Ragni” ebbe eco in tutto il mondo dell’alpinismo. Sulla storia alpinistica del Buco del Piombo e delle pareti della Valle Bova è stato realizzato anche un documentario. Il Buco del Piombo è aperto la domenica.

Dal 2 giugno visite alle 10:30; 12:00; 14:30, 16:30. La durata è di circa un’ora. Informazioni e possibilità di prenotare sul sito museobucodelpiombo.it. Al taglio del nastro era presenti i due proprietari Camilla Sossnovsky e Roberto Masciadri, i professori dell’Insubria Andrea Pozzi e Lanfredo Castelleti, insieme all’assessore regionale Alessandro Fermi e all’assessore del Comune di erba Alessio Nava.