I pendolari non sono arrabbiati con Trenord perché il nuovissimo treno a due piani Caravaggio è troppo alto e non riesce a passare dalla galleria di Monte Olimpino arrivando fino in Svizzera, ma perché l’azienda di trasporto deve garantire un servizio e proporre alternative.
"Che i treni Caravaggio sono fuori sagoma per attraversare la galleria lo sappiamo da anni - spiega il comitato dei pendolari - Mercoledì però è successa un’altra cosa, Trenord ha avvisato i viaggiatori della soppressione parziale di 8 corse per un "treno guasto" senza indicare alcuna alternativa ai viaggiatori. Alcuni nostri amici sono rimasti bloccati a Chiasso e quando, dopo molto tempo e non grazie a Trenord, sono riusciti a raggiungere la stazione di Como San Giovanni hanno scoperto che servizio S11 era stato affidato al treno Caravaggio, pronto a ripartire per Milano e "guasto" solo tra Como e Chiasso perché non poteva passare dal tunnel. Come possiamo accettare un avviso "treno guasto" quando sappiamo benissimo che quel treno dalla galleria non ci passa? Perché Trenord non propone o predispone un’alternativa ai viaggiatori?". Per i pendolari-frontalieri la sostituzione del materiale rotabile è comprensibile, a patto di garantire loro la possibilità di valicare il confine in treno senza cambi e lunghe attese.
"Ricordiamo che il servizio S11 era già stato arretrato a Como con una corsa su due, proprio per la volontà di utilizzare materiale rotabile nuovo ma non adatto alla galleria, imponendo però un cambio treno a Como, garantito dalle corse RE80 - concludono - Sopprimendo però le restanti corse di S11, senza proporre alternative se non l’attesa di 30 minuti per il treno successivo. Quello che semplicemente chiediamo non è la Luna".