ROBERTO CANALI
Cronaca

Guerra ai disperati Chiudono il dormitorio e gettano le coperte

Como, gli agenti della polizia locale intervengono a San Francesco e rimuovono alcuni giacigli di fortuna ma in città non ci sono alternative.

Guerra ai disperati Chiudono il dormitorio e gettano le coperte

di Roberto Canali

A Como gli unici benvenuti sono i turisti. Lo denunciano da tempo le associazioni che prestano aiuto ai clochard, costretti a tornare a dormire in strada da quando, qualche settimane fa, ha definitivamente chiuso il dormitorio straordinario allestito dai Padri Somaschi e la Caritas con l’aiuto di tanti volontari. Per aiutare una quarantina di persone, ma il conto è per difetto, che dormono per strada basterebbe aprire un nuovo dormitorio, ma in città l’argomento è tabù nonostante ci sia una delibera votata ormai quattro anni fa che impegna sindaco e giunta. Ma al di là delle strutture di accoglienza che non ci sono a Como si va anche oltre, ad esempio ieri a un paio di clochard sono state portate via le coperte e i giacigli di fortuna. Non da altri disperati, ma dagli agenti della polizia locale che sono intervenuti nel chiostro di San Francesco dopo essere sollecitati da alcuni residenti. Sotto i portici a fianco del Palazzo di Giustizia di giorno si ritrovano i ragazzi con lo skate, anche quelli di nascosto dopo che il comune ha iniziato a multarli (anche con il Daspo), e di notte si raduna chi cerca un rifugio. Capita che alcuni lascino sotto il colonnato i loro giacigli di fortuna e il loro povero bagaglio. Ieri pomeriggio però sono passati i vigili e subito dopo un incaricato di Aprica, l’azienda che si occupa della rimozione dei rifiuti, che ha caricato coperte e giacigli sul furgone come fossero rifiuti. Gli agenti hanno applicato il regolamento di polizia urbana che vieta abbandonare coperte e piumoni per strada. Di certo una brutta sorpresa per i clochard che la notte scorsa, oltre a dormire all’aperto, sono stati costretti a rimanere anche al freddo. Non è una novità a Como, l’8 settembre del 2020 a buttare le coperte ad alcuni senza fissa dimora, sempre sotto il portico di San Francesco, era stata l’allora assessore ai Servizi sociali Angela Corengia. Un gesto che aveva indignato tutta Italia sollevando un mare di critiche nei confronti del sindaco Mario Landriscina e della giunta di centrodestra che allora guidava la città. Oggi al suo posto c’è Alessandro Rapinese, indipendente e anzi fiero oppositore dei partiti, ma per i clochard nella pratica non è cambiato niente. Tre anni fa nessuno si scusò e l’assessore rimase al suo posto, chissà se stavolta cambierà qualcosa.