DANIELE DE SALVO
Cronaca

Merate, Giuseppe Lanzillotti: "All’università in carrozzina, ostaggio degli ascensori"

Lo studente in lotta contro i guasti degli impianti alla stazione Garibaldi: "Una sera ho dovuto attendere un'ora e mezza prima di riuscire a salire sul treno per tornare a casa"

Giuseppe Lanzillotti, 20 anni di Merate, è affetto da distrofia muscolare

Merate (Lecco) - Nemmeno la grave malattia di cui soffre e che lo costringe su una sedia a rotelle l’ha mai fermato. Settimana scorsa è però rimasto bloccato in stazione a Milano Porta Garibaldi per un’ora e mezzo, ostaggio degli ascensori praticamente tutti rotti. Giuseppe Lanzillotti, 20 anni di Merate, è affetto da distrofia muscolare di Duchenne, una patologia degenerativa neuromuscolare che gli impone l’utilizzo della carrozzina, con cui riesce comunque ad andare e arrivare ovunque. Va a avanti e indietro a piacimento, incontra gli amici quando vuole, effettua escursioni, si sposta autonomamente. E quando la sedia a rotelle non basta, utilizza i mezzi attrezzati: è riuscito in pochi mesi, lanciando una raccolta fondi online, ad acquistare un pulmino equipaggiato con cui può viaggiare insieme a mamma, papà e i suoi cinque fratelli.

Giuseppe è molto intelligente, sopra la media, nonostante le difficoltà si è diplomato a liceo scientifico Maria Gaetana Agnesi della sua città con il massimo dei voti. Grazie alla sua tenacia e caparbietà ha cominciato a frequentare l’università. Studia Scienze dei Servizi giuridici in Bicocca. Raggiunge l’ateneo in treno da Cernusco a Garibaldi e poi con un minibus grazie ai volontari di un’associazione. Per aiutarlo a salire in carrozza e scendere dai vagoni lo aiutano gli incaricati di Rfi delle Sale blu per l’assistenza ai passeggeri con disabilità, oppure controllori e capitreno. I nuovi convogli sono inoltre dotati di rampe mobili.

Nei giorni scorsi a Milano Garibaldi tuttavia ha dovuto fare i conti con gli ascensori guasti, senza i quali non può accedere al binario a cui arriva e da cui parte parte la "sua" corsa. "Ma si può? In una stazione su 20 ascensori ce ne sono guasti 12", chiede. La domanda ovviamente è retorica e lo sarebbe anche la risposta. "Non è possibile – prosegue - Gli ascensori sono necessarie per accedere ai binari e per tre giorni ho avuto sempre il treno al binario il cui ascensore è guasto. Una sera ho dovuto aspettare un’ora e mezza in stazione per poter tornare a casa". Ma nessuno può fermare Giuseppe, non la distrofia muscolare di Duchenne, né la sedie a rotelle e neppure le barriere architettoniche e i disservizi in stazione, perché gli ostacoli per lui sono solo limiti da superare. "Ho protestato e continuato a segnalare il disservizio – racconta -. Alla fine hanno riparato l’ascensore". In un paese civile, nel 2022, non dovrebbe comunque essere necessario né lamentarsi né insistere per giorni per risolvere una simile situazione.