
Il giudice di Pace Guido Alberto Bagalà ha rinviato le udienze penali e civili in programma fino al 30 novembre a data da destinarsi. La decisione del giudice ha suscitato sorpresa tra gli avvocati e ieri pomeriggio la vicenda - con la lettera recapitata ai legali che con udienze fissate fino al 30 novembre - è stata discussa dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati lecchesi che si è riunito per capire come affrontare l’emergenza sanitaria. "Il giudice – ha spiegato il presidente dell’ordine degli avvocati lecchesi, Francesco Facchini - ha preso quella decisione perché ha ritenuto che non vi fossero le condizioni di sicurezza".
Ma gli avvocati hanno sollevato più di un’eccezione. Nella lettera il giudice di pace Bagalà scrive: "L’ufficio del giudice di pace risulta privo di finestre, non consentendo il ricambio d’aria e determinando un notevole innalzamento del rischio contagio del virus e non risulta consentita la trattazione delle udienze da remoto". Ma i dubbi degli avvocati lecchesi sono su tempi e modalità. Infatti quindici giorni fa il presidente del tribunale, Ersilio Secchi (nella foto), il procuratore facente funzioni, Paolo Del Grosso, e il presidente dell’ordine degli avvocati, Francesco Facchini, avevano proprio condiviso un percorso per affrontare al meglio questa seconda ondata di Covid-19.
Angelo Panzeri