"Ghaith Abdessalem ha bisogno di protezione"

L’avvocato difensore del fiancheggiatore dell’Isis in vista della scarcerazione

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Oggi Ghaith Abdessalem, originario della Tunisia, 30 anni ancora da compiere fiancheggiatore dell’Isis uscirà dal carcere di Opera, dove sta scontando una pena di 5 mesi per resistenza e minacce a pubblico ufficiale. Gli agenti della penitenziaria del carcere di Opera lo accompagneranno alla questura di Milano, poi sarà decisa la sua destinazione. "Ha bisogno di protezione internazionale e chiederà asilo politico", spiega l’avvocato Monica Gnesi, che assiste il 30enne. Il legale di Ghaith ha avanzato la richiesta alla commissione territoriale di Milano, ma dovrà essere il 30enne – appena uscito dal carcere – a motivare la richiesta alla commissione territoriale. Fin dal 2015 Ghaith Abdessalem inizia il percorso di avvicinamento all’Isis ispirato dal fratello maggiore Ghassan. Quest’ultimo si arruola nell’Isis, trasferendosi in Siria, i suoi video fanno il giro del mondo e nel 2017 venne giustiziato dagli stessi militanti del sedicente Stato Islamico. Invece Ghaith sviluppa contatti con persone appartenenti all’area integralista. La Digos di Lecco, in collaborazione con la Direzione centrale della polizia di prevenzione e l’Intelligence Interna, lo riconosce come un soggetto pericoloso e quindi viene arrestato ed espulso dall’Italia col divieto di tornarci per 15 anni. Ma L’Italia gli piace, quindi vi fa ritorno, nonostante i divieti, e nell’autunno del 2017 raggiunge i genitori a Lomagna dove avviene un movimentato arresto. Poi la condanna a 5 mesi di reclusione. Una parte della pena la sconta ai domiciliari a Lomagna e a pochi giorni dalla fine, il 12 novembre 2018, fugge. Prende contatti in Francia, Belgio e Germania, poi nel settembre dello anno scorso rientra in Italia per riabbracciare la madre a Lomagna e gli agenti della Digos lo arrestano.

Paolo Verri