
Funghi
Lecco, 22 marzo 2023 – In pochi mesi 13 persone sono rimaste intossicate e hanno rischiato di morire per aver raccolto e mangiato funghi velenosi. Per fortuna sono sono corse in Pronto soccorso in tempo e alla fine se la sono cavata con spiacevoli mal di pancia e disturbi gastrointestinali, ma nulla di più grave. Il bilancio avrebbe potuto essere di gran lunga peggiore.
I micologi di Ats della Brianza sono però riusciti a intercettare diversi raccolti di funghi tossici e toglierli dai cestini dei cercatori di funghi prima che li mettessero in padella e poi li portassero in tavola. Gli esperti dell’Ispettorato Micologico di Ats Brianza complessivamente hanno levato dalla circolazione più di un quintale di funghi velenosi: sono poco meno della metà dei funghi che hanno ricevuto per un consulto prima di servirli nei piatti di familiari e amici. I micologi che gestiscono lo sportello di consulenza di Oggiono hanno individuato 53 chili di funghi tossici sui 135 analizzati e hanno rilasciato 118 certificati di idoneità al consumo, mentre allo sportello di Bellano ne sono stati scartati mezzo chilo su sette e sono stati validati 6 certificati di idoneità.
"Nel corso del 2022 abbiamo rilasciate 299 certificazioni di commestibilità per un totale di 345 chili di funghi controllati, di cui ne sono stati scartati 119 non commestibili, alterati e velenosi", spiegano da Ats. Tra i funghi scartati ci sono specie tossico-mortali quali l’amanita phalloides e lepiota di piccola taglia, più altri altri miceti con tossicità minore come diverse specie di inocybe e clitocybe. "In ogni caso, il consiglio è quello di far controllare e certificare sempre quanto raccolto ai nostri ispettori micologi e di avvicinarsi e frequentare quanti fanno parte di associazioni micologiche presenti su tutto il territorio, dove è possibile acquisire informazioni e metodi per l’identificazione delle specie raccolte", si raccomanda Thomas Denti, dell’ufficio Innovazione e Comunicazione di Ats Brianza.
"Gli ispettori micologici in questi anni hanno svolto anche un ruolo anche educativo nei confronti dei cercatore di funghi – prosegue -. Non si limitano solamente a certificare una specie, ma soprattutto informano e educano sui rischi, sulle modalità di raccolta e consumazione e sullo stato igienico sanitario dei funghi".