Si lavora senza sosta in Val Poschiavo per rimediare ai danni prodotti dalle valanghe che hanno interrotto la strada cantonale e pure la circolazione del Trenino Rosso del Bernina. A pagarne il prezzo anche Livigno, che negli ultimi giorni ha potuto contare solo sul Passo del Foscagno per i collegamenti con l’Italia visto che il Passo della Forcola fino a ieri sera era percorribile solo in direzione di Pontresina, in Svizzera. Un danno anche per il turismo, soprattutto per chi aveva prenotato un’escursione sul mitico Trenino Rosso, inserito dal 2008 tra i Patrimoni dell’umanità dell’Unesco insieme alle valli che attraversa. Per fortuna la linea è stata ripristinata dopo che sabato i collegamenti erano stati garantiti solo tra Tirano e Poschiavo e St. Moritz e Alp Grum, per colpa di una frana che si era abbattuta sui binari a Cavaglia. Decisamente più grave l’interruzione della Strada cantonale 29 del Bernina su cui da giovedì sera incombono un migliaio di metri cubi di roccia, che si sono staccati dalla montagna e per fortuna solo in minima parte hanno raggiunto la carreggiata. In via precauzionale la strada è chiusa da giorni e sono in corso i lavori di disgaggio, ma il meteo non è favorevole e ulteriori peggioramenti potrebbero far propendere le autorità del Canton Grigioni a nuove chiusure. A Campodolcino, in Valchiavenna, si lavora per riaprire la strada che sale a Splughetta e Cà de Luc, dopo la frana che ha interrotto la via per Starleggia, per ripristinare i collegamenti con le frazioni in quota dove vivono cinque persone isolate da venerdì notte.
Frana nella notte tra sabato e domenica anche sulla Strada del Verde a Perledo, nel Lecchese. Non sono stato coinvolti né auto né persone. La strada resterà chiusa per qualche giorno per verifiche. Ro.Can.