Agente Francesco Pischedda, sarà dedicato a lui il nuovo lungolago di Colico

Lo spazio riqualificato intitolato al poliziotto morto in servizio

Francesco Pischedda

Francesco Pischedda

Colico (Lecco) - 

Lungolago Francesco Pischedda. Quest’oggi la nuova passeggiata a lago di Colico viene intitolata al poliziotto della Stradale di Bellano, medaglia d’oro al valore civile, morto a 28 anni appena compiuti nella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2017, dopo essere precipitato da un cavalcavia della Super 36 a Piona di Colico per cercare di fermare un ladro d’auto della sua stessa età, caduto anche lui dal viadotto ma sopravvissuto al volo.

Alla cerimonia partecipa il capo della Polizia di Stato Lamberto Giannini, insieme al questore Ottavio Aragona, agli altri vertici delle forze dell’ordine e agli esponenti istituzionali del territorio. È stata la sindaca di Colico Monica Gilardi, nell’ambito del progetto di riqualificazione di un’area industriale dismessa trasformata in un nuovo parco urbano inaugurato a giugno 2021, a voler dedicare la passeggiata all’agente, che ha lasciato orfana una bimba piccola. "È un luogo di socialità e di relazioni che rappresenta bene il carattere dell’agente Francesco Pischedda – spiega il sindaco -. È un posto inoltre frequentato da molti ragazzi e giovani per i quali è un esempio di legalità, lavoro, spirito di servizio". Al poliziotto morto sono già stati dedicati sia la caserma della sottosezione della Polizia stradale di Bellano, sia uno spazio pubblico a Bova, in Sardegna, sua terra d’origine, nonostante sia nato ad Imperia dove suo padre, anche lui poliziotto, stava svolgendo servizio.

Nella sede del commissariato di Macomer, in provincia di Nuoro, gli è stata invece dedicata una statua. Per papà Giovanni, mamma Diana Mirabella e la sorella maggiore Valentina, il modo migliore per ricordare Pischi, come lo chiamavano colleghi e amici, sarebbe però quello della giustizia, una giustizia che tuttavia non avranno mai. Nessuno infatti pagherà per la sua morte, nemmeno i ladri che stava rincorrendo. È stata archiviata senza seguito pure l’inchiesta per valutare eventuali responsabilità dei soccorritori, che hanno soccorso prima il fuggitivo e poi il poliziotto, trasferendolo dopo ore in un ospedale non adatto per curarlo. Daniele De Salvo