Feti esumati senza avviso Si cerca chi ha dato l’ordine

L’indagine sul caso del Ventiniano raggiunge il Comune e Ats

È entrata nel vivo l’indagine sull’esumazione di 2500 tombe di bimbi mai nati, o vissuti per poche ore o giorni, al cimitero Vantiniano ad opera del Comune di Brescia tra il settembre e l’ottobre 2021. Un atto che ha generato una protesta collettiva sfociata in una sorta di class-action delle famiglie, ovvero in una pioggia di esposti e denuce. Ieri la polizia giudiziaria ha effettuato un accesso negli uffici della Loggia e di Ats, competenti sulla materia, per acquisire documenti, atti e delibere. L’obiettivo dell’inchiesta, aperta ipotizzando i reati di violazione di sepolcro e di vilipendio di cadavere - e tutt’oggi senza indagati - è quello infatti di scovare i nomi e i cognomi. Chi indaga in altre parole vuole sapere da chi sia partito l’ordine della rimozione delle piccole tombe, chi abbia dato corso alla rimozione stessa, effettuata con le ruspe e senza alcun riguardo, e quali criteri di legittimità vi siano alla base. Decine di genitori hanno infatti lamentato di avere scoperto della scomparsa dei loro feti a cose ormai fatte. "Tutte le esumazioni fatte in passato erano state precedute dall’affissione di bollini sulle tombe da esumare - hanno scritto le famiglie al Comune - . La mancanza degli adesivi nella circostanza specifica ha invece dato un contributo determinante a che le esumazioni avessero luogo all’insaputa degli interessati".