DANIELE DE SALVO
Cronaca

Festa per don Angelo, l’artista di strada ora diventa prete

Dagli spettacoli con i cerchi infuocati all’ordinazione in Duomo

Don Angelo Papia

Nibionno (Lecco) - Se san Francesco era il giullare di Dio, come lo ha definito in un suo capolavoro del 1950 il grande maestro premio Oscar Roberto Rossellini, lui è il giocoliere di Gesù. Don Angelo Papia, 31enne originario di Gaggio di Nibionno, ordinato prete quest’oggi in Duomo a Milano dall’arcivescovo monsignor Mario Delpini insieme ad altri nove compagni di messa, prima di entrare in seminario era infatti un artista di strada molto richiesto per spettacoli, feste ed eventi. Si è inoltre laureato in Comunicazione e spettacolo.

Con suo fratello Stefano più piccolo di 7 anni aveva anche fondato una società di animazione. "Ho iniziato alle medie ad esercitarmi con palline, clave, cerchi, torce infuocate e il monociclo", racconta il don, che tra i libri del liceo scientifico prima e quelli universitari poi, e una mano al lavoro ai genitori artigiani del cuoio ha continuato ad addestrarsi con la giocoleria, diventando sempre più bravo e contagiando anche il suo fratellino, con cui poi ha iniziato ad esibirsi. "Eravamo entrambi certi che saremmo diventati artisti del settore", prosegue il sacerdote novello, che tra il resto è pure cintura nera di karate. La sua arte invece che al circo o in teatro lo ha però portato a riavvicinarsi all’oratorio e alle parrocchia e successivamente a cominciare il cammino di discernimento vocazione fino a diventare prete.

"Il mio anziano parroco e un catechista mi hanno chiesto di organizzare uno spettacolino in oratorio e di insegnare qualche numero e qualche trucco ai ragazzi e da lì ho ripreso in mano il mio cammino di fede, diventando educatore, lettore in chiesa, membro del consiglio pastorale e ministro straordinario dell’Eucarestia", rivela don Angelo, che a 25 anni è quindi entrato in seminario. Ma chi glielo ha fatto fare? "Il Signore Gesù – risponde deciso, senza alcuna esitazione -. Ho sperimentato sulla sua pelle il suo amore e ho compreso che solo ricambiandolo sarei cresciuto come persona e avrei potuto vivere una vita piena e bella. Per questo ho detto il mio "sì" alla chiesa che mi chiama a diventare prete".