Festa in caserma per il collega in congedo

I vigili del fuoco volontari di Merate rendono omaggio a Ferruccio Amonini, congedatosi dopo 27 anni di servizio. Un Grisù diventato pompiere per passione e impegno, salvando vite con dedizione e reperibilità costante.

Il fischio della sirena bitonale, la targa con l’accetta rossa e il lungo applauso degli colleghi schierati in picchetto d’onore sul piazzale della caserma e davanti ai mezzi di soccorso tirati a lucido. È l’omaggio che i vigili del fuoco volontari del distaccamento di Merate hanno riservato a Ferruccio Amonini, che al raggiungimento dei 61 anni di età, 27 con la divisa da pompiere, si è dovuto congedare.

"Per aver prestato servizio al distaccamento dei vigili del fuoco di Merate e ai cittadini", recita il ringraziamento inciso sulla targa. Quando Ferruccio si è arruolato come volontario la nuova caserma dei vigili del fuoco di Merate non c’era ancora: il distaccamento aveva sede in piazzetta San Bartolomeo, dove non c’era differenza tra la casa del custode e lo spazio per i pompieri, perché i vigili del fuoco di Merate sono sempre stati un’unica grande famiglia, in cui Ferruccio, è entrato a far parte per caso. "Sono diventato un Grisù per gioco", racconta lui, che si è sempre definito appunto un Grisù, come il draghetto che da grande voleva fare il pompiere, solo che lui pompiere lo è diventato davvero. Nonostante sia diventato un vigile del fuoco volontario per caso e non abbia mai incassato un centesimo perché volontario, non ha mai svolto il suo servizio per gioco e nemmeno come un passatempo, anzi: "Poiché lavoravo di notte, ho sempre garantito reperibilità di giorno, tutti i giorni". Siccome servono sempre autisti ha pure preso il brevetto da autista, fino al terzo grado, per poter guidare e manovrare tutti i mezzi in emergenza, autoscala compresa. Di interventi ne ha affrontati migliaia e di persone ne ha salvate a centinaia. "Salvare una vita e aiutare chi è in difficoltà è bellissimo, specialmente i bambini", assicura. D.D.S.