REDAZIONE LECCO

Fatture false per pubblicità Il pm chiede rinvio a giudizio

Per undici imputati è iniziata l’udienza preliminare

Il trucco sarebbe un vecchio cavallo di battaglia: la fattura falsa, emessa oppure annotata. Arma utilizzata per gonfiare costi e imponibile, così da evadere le tasse, oppure liquidata per permettere a terzi di fare lo stesso. Il sistema è noto. Quello che rappresenta una relativa novità è il settore: l’acquisto e la rivendita di spazi pubblicitari. Ieri per undici imputati è iniziata l’udienza preliminare. Si tratta di un 47enne, una 53enne, un 56enne e un 52enne di Brescia, un 57enne di Castenedolo con la figlia 32enne, un 34enne di Reggio Emilia, un 69enne di Nave, una 31enne di Borgo San Giacomo, una 45enne di Dalmine (Bg) e un 48enne di Ghedi, legali rappresentanti e titolari di una decina di una società operative - o sedicenti tali - nel marketing, nel noleggio e appunto nella pubblicità, di Brescia e della Bassa. La pm li accusa di avere gestito una compravendita, se non in nero, certamente illegale di spazi da destinare alla cartellonistica per le promozioni. Spazi che sarebbero stati acquistati da società cartiere, oppure rivendute alle stesse. Tra il 2013 e il 2013 gli imputati avrebbero indicato nelle dichiarazioni elementi passivi fittizi per oltre 20 milioni e Iva per 4. Altri invece, in un gioco speculare, emesso fatture per operazioni inesistenti per un valore di 25 milioni di imponibile e oltre di 3 di Iva.