Fatture false e paradisi fiscali: evaso un milione e mezzo

Famiglia di imprenditori indagata per documenti di operazioni inesistenti e dichiarazione infedele dell’Iva e delle imposte sui redditi

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Le fatture erano false, i soldi rimpatriati da paradisi fiscali per non pagare le tasse invece veri. Si stima che papà e i due figli fratello e sorella di una famiglia di imprenditori lecchesi abbiano evaso almeno un milione e mezzo di euro. Sono indagati di annotazione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione infedele dell’Iva e delle imposte sui redditi. In attesa di ulteriori accertamenti e del processo, intanto ieri i militari della Guardia di finanza di Lecco hanno sequestrato le loro abitazioni di lusso a Galbiate, conti correnti e altre disponibilità finanziarie dal valore di un milione e mezzo di euro così da bloccare subito quanto si ipotizza abbiano evaso in modo che non fuggano con l’ "incasso" e che, in caso di condanna, paghino il dovuto. Padre, fratello e sorella sono i titolari di una società di servizi in provincia. A sospettare di loro e soprattutto dei conti dei loro affari che non tornerebbero sono stati i finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaruia di Lecco. Le indagini sono scattate un paio d’anni fa, in seguito alle segnalazioni di operazioni sospette i cui importi non avrebbero affatto quadrato con le dichiarazioni fiscali.

Tra il resto sono stati acquisiti documenti e rilevate tracce di fatture tarocche emesse dai proprietari di una società con sede nel Principato di Monaco solo per avere il pretesto di riportare in Italia da Monte Carlo fondi neri nascosti all’estero, sbiancandoli approfittando della procedura del Voluntary disclosure. In base a tutte le prove raccolte, il pm incaricato del caso ha ottenuto dal gip del tribunale di Lecco il provvedimento di confisca ai presunti evasori dei beni mobili e immobili per un milione e mezzo di euro. "L’indagine rientra nelle nostre attività di polizia economico-finanziaria per contrastare l’economia sommersa e a tutela degli equilibri economici e finanziari del Paese, in un periodo storico segnato dalla pandemia, in cui gli effetti della concorrenza sleale e il mercato "drogato" provocati dall’evasione e dalle frodi fiscali sono accentuati - spiega il colonnello Emilio Fiora, comandante provinciale della Finanza lecchese -. Da qui l’importanza della nostra azione "chirurgica" contro gli evasori e i frodatori".

Daniele De Salvo