
Fatto costruire nel XV secolo dal condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni per sciogliere un voto della moglie Tisbe, l’edificio che oggi ospita la scuola secondaria di primo grado "Angelo Pinetti" di Martinengo, inizialmente era un convento abitato dalle suore di San Francesco
La vita delle monache era sicuramente diversa da quella che vivono oggi gli studenti. La giornata delle Clarisse iniziava alle 5.30 per dedicare, dopo le Lodi Mattutine celebrate insieme alle 6.00, almeno due ore di tempo alla lectio divina personale sulla liturgia della Parola del giorno. Ora invece l’istituto nprende vita solo alle 8 con il suono della campanella e l’ingresso di una massa di alunni assonnati. Le monache, dalle 9.30 alle 11.30, attendevano al proprio lavoro sia comunitario che professionale, mentre alle 11.45 si ritrovavano in cappella per la seconda preghiera comune della giornata, nel corso della quale veniva proclamato un versetto della Sacra Scrittura, frutto della costante memoria che dovrebbe accompagnare ogni momento della vita del monaco. Il lavoro di noi studenti per fortuna invece cambia ogni ora di ogni giorno della settimana rendendo la nostra vita meno monotona di quella delle Clarisse; se solo avessimo la loro dedizione…
Alle 15, dopo aver sistemato le stoviglie e dopo un’ora e trenta di silenzio trascorso in cella, ricominciava il lavoro, che si protraeva fino alle 17, quando iniziava l’ora dedicata allo studio, seguita dall’ultima preghiera comune della giornata: i Vespri. Cenavano verso le 2 di sera e, dopo aver sistemato le stoviglie, si ritiravano. Allo stesso modo si svolgevano tutte le loro giornate. Gli studenti invece terminano la loro giornata nella scuola alle ore 13 con il tanto atteso suono della campanella. Ma perchè questo convento è diventata una scuola? Questo evento è ricollocabile nel 1800 circa quando, con le Leggi Cisalpine, l’edificio passò di proprietà al Comune e divenne un collegio dove si formarono alcuni studenti poi protagonisti nelle guerre d’indipendenza.
Le prime ristrutturazioni avvennero dopo l’unità d’Italia, quando l’istruzione divenne obbligatoria e pubblica per le scuole elementari e medie. L’edificio venne ampliato verso sud così da accogliere un maggior numero di studenti creando nuove classi. Sebbene negli anni Trenta sia stato modificato, in esterno, secondo l’architettura fascista, resta ancora visibile l’impianto originario tipicamente francescano. Venne nuovamente ampliato nel 1960 e si formarono l’attuale palestra, l’archivio comunale e il piccolo centro congressi. Un alto muro circondava l’edificio, l’ultimo tratto rimasto venne abbattuto nel 1981. La struttura ora ha spazi inutilizzati che potrebbero offrire molto, come dicono gli studenti della scuola media che ora vi risiede. L’intitolazione è stata assegnata ad Angelo Pinetti, per rendere omaggio allo studioso e storico, nonché docente di italiano e storia dell’arte nato a Martinengo il 1° aprile del 1872.