REDAZIONE LECCO

Enorme carenza d’acqua "Non abbattete la diga"

L’appello del dem Fragomeli per salvare lo sbarramento in chiave anti-siccità

In tutta la Lombardia manca l’acqua. Mancano 1 miliardo 300 milioni di metri cubi d’acqua, cioè 1.300 miliardi di litri, con un deficit del 43,7% rispetto alla media.

Eppure a Taceno, in Valsassina, vogliono abbattere una piccola e innocua diga. Il mini sbarramento potrebbe invece servire all’occorrenza a costo zero per formare un bacino artificiale in cui stoccare riserve idriche. Tra l’altro per distruggere la barriera occorrono 400mila euro, che potrebbero magari essere investiti proprio per fronteggiare la siccità.

Lo denuncia il consigliere regionale dem Gian Mario Fragomeli. La mini diga si trova a Tartavalle: è uno sbarramento antinquinamento lungo il torrente Pioverna, originariamente progettato e costruito per bloccare eventuali falle da un oleodotto a monte, che è stato demolito.

"La situazione delle riserve idriche è drastica ed è destinata a peggiorare – spiega Gian Mario Fragomeli –. Eppure si vuole demolire uno sbarramento che potrebbe costituire un invaso artificiale a cui attingere per irrigare i campi o in caso di incendio o per tutelare i pesci durante i periodi di secca".

Una delle possibili soluzioni indicate a livello regionale dall’assessore lombardo all’Utilizzo della risorsa idrica Massimo Sertori per garantire scorte d’acqua, è proprio quella di sfruttare bacini e vasche di laminazione e di realizzare "interventi finalizzati al ripristino e mantenimento della capacità di trattenere risorsa idrica", cioè sbarramenti.

Ad esempio, una volta ultimati i lavori delle paratie sul lungolago di Como, sarà possibile ripristinare la quota massima di regolazione del lago, recuperando 15 centimetri di livello, che equivalgono a 20 milioni di metri cubi o 20 miliardi di litri d’acqua in più.

Per il lago di Como, infatti, ogni centimetro di altezza in più significa 1,45 milioni di metri cubi; 2,1 milioni per il lago Maggiore; 600mila metri cubi per il lago di Iseo; 3,2 milioni per il lago di Garda; 104mila metri cubi per il lago d’Idro.

Operazioni per il ripristino della capacità di invaso sono per questo previste sia al lago d’Idro e sia d’Iseo. Sul lago Maggiore, invece, è in corso una sperimentazione per alzare da 1 metro a 1 metro e mezzo la quota di massima regolazione estiva, per guadagnare fino a 100 milioni di metri cubi d’acqua stoccata: attualmente è già possibile raggiungere una quota di 1,35 m, con un incremento di oltre 70 milioni di metri cubi d’acqua rispetto a prima.

Daniele De Salvo