I tentacoli dei mafiosi sulle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Quello che era un timore è diventato realtà. Uno dei 50 provvedimenti interdittivi antimafia emessi dai prefetti lombardi riguarda i titolari di un’impresa edile milanese impegnati nella realizzazione di un parcheggio interrato in Valtellina in vista dell’appuntamento a Cinque cerchi. "Nello specifico, gli amministratori della ditta sono risultati in rapporti personali e professionali con esponenti di alcune consorterie ‘ndranghetiste delle province di Catanzaro, Crotone e Reggio Calabria", spiegano gli investigatori della Dia. Il parcheggio in questione è quello del Mottolino in località Bondì a Livigno. Il prefetto di Lecco, Sergio Pomponio, invece, a scopo preventivo, nelle scorse settimane ha organizzato un accesso ispettivo antimafia nel cantiere della galleria Monte Piazzo della Statale 36 a Colico. È un’altra infrastruttura olimpica strategica finanziata tramite i fondi per i Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano-Cortina 2026, una commessa che da sola vale 55 milioni di euro. In precedenza era stata la volta invece del Quarto ponte di Lecco, altra opera olimpica, un affare da oltre 30 milioni di euro. Durante i controlli, eseguiti dagli investigatori della Dia, insieme ad agenti della Polizia di Stato, carabinieri, militari della Finanza, funzionari dell’Ispettorato del lavoro e del Provveditorato interregionale delle Opere pubbliche e dirigenti della prefettura che coordinano il Gia, il Gruppo interforze antimafia territoriale, gli stessi che valutano e istruiscono i provvedimenti interdittivi antimafia, controllano operai e tecnici al lavoro, le loro eventuali pendenze e possibili contatti con appartenenti alla criminalità organizzata, ma anche i mezzi da lavoro, la titolarità delle aziende e tutto quanto può permettere di scoprire eventuali infiltrazioni mafiose. D.D.S.
CronacaParcheggio a Livigno. Intedittiva del prefetto