
Il rifugio Cazzaniga–Merlini
Escursionisti, sciatori e amanti delle montagne della Valsassina saranno meno soli. Il rifugio Cazzaniga – Merlini ai Piani di Artavaggio, dopo due anni di serrata, riapre i battenti, ma si cerca un capanat. Nel frattempo le penne nere dell’Associazione nazionale alpini della sezione di Lecco, guidata dal presidente Emiliano Invernizzi, stanno ultimando i lavori di ristrutturazione e manutenzione straordinaria. Il rifugio infatti è degli alpini lecchesi. "Stiamo portando a termine un massiccio intervento di ammodernamento con lavori per lo più svolti del tutto gratuitamente dai nostri soci – racconta proprio Invernizzi -. Abbiamo rinnovato tutti i principali impianti tecnologici e i servizi igienici, così come la sala da pranzo e le camere; abbiamo ottimizzato l’impianto idrico che fornisce acqua potabile in ogni periodo, risistemato le perlinature, le coperture dello stabile e le opere di lattoneria oltre che pavimenti e infissi". L’obiettivo è finire tutto entro questo 2023. In seguito si metterà mano alla parte più antica dello stabile, vecchia di quasi un secolo, che ospita una raccolta di foto e documenti che ne raccontano la storia. Il rifugio è stato costruito tra il 1927 e il 1930 e inaugurato il 29 giugno 1931, su progetto del noto architetto lecchese Mino Fiocchi. Il Cazzaniga è stato poi distrutto dai nazi-fascisti durante la Seconda guerra mondiale perché era un nascondiglio dei partigiani.
Al termine del conflitto, gli alpini lecchesi lo hanno ricostruito sobbarcandosi le spese e inaugurando di nuovo nel 1952: alla cerimonia ha partecipato il cappellano della ritirata di Russia don Carlo Gnocchi, nel 2009 proclamato beato. Nel 1972 al nome nome Cazzaniga è stato aggiunto quello di Ugo Merlini, il presidente dell’Ana di Lecco e poi nazionale Ana che tanto si è adoperato per restituire la struttura agli appassionati di montagna.