
LECCO
Vi ricordate il personaggio a testa in giù appeso sulla linea della striscia del fumetto? È Up il sovversivo.
Ieri è morto suo “papà“, Alfredo Chiappori, fumettista lecchese famoso in tutta Italia, che ha aperto la strada a Staino e Altan, di cui è stato precursore, solo per citare altre celebri firme della satira politica. Aveva compiuto 79 anni il 27 agosto. Era ricoverato in ospedale all’Alessandro Manzoni. Ha disegnato le storie d’Italia a fumetti, è stato pittore e anche scrittore. Un vero maestro dell’arte, insomma. Non lascia orfani solo Up il sovversivo o Alfreud e gli altri personaggi di successo con cui ha raccontato la contestazione del ‘68 prima e la successiva storia del Paese poi, né solo una schiera di fumettisti e satirici. Lo piangono artisti, intellettuali, esponenti della cultura contemporanea e tutti i lettori delle sue vignette, oltre che naturalmente prima di tutti la compagna di una vita intera Mariarosa e la figlia giornalista Sara con il marito e il nipote Francesco.
Durante la sua lunga e proficua carriera Alfredo Chiappori, figlio di un vero partigiano morto nel ‘44, ha collaborato con Linus, Epoca, L’Unità, Repubblica, La Stampa, L’Europeo, Panomara.
Prima però è stato insegnante al liceo scientifico “Giovanni Battista Grassi“ della sua Lecco, da dove non si è mai allontanato se non per diplomarsi nel 1965 all’istituto d’arte di Fano.
A Lecco è stato anche consigliere comunale e nel 2003 i lecchesi lo hanno omaggiato con la benemerenza civica. Ha regalato la sua arte e la sua maestria anche all’impegno sindacale. "Lecco perde uno dei suoi personaggi più importanti, un uomo dal multiforme ingegno, un uomo pubblico fortemente impegnato in ambito sociale e politico, un poliedrico linguista", lo ricorda per tutti il sindaco Mauro Gattinoni. Daniele De Salvo