DANIELE DE SALVO
Cronaca

Una Disneyland di montagna per ripopolare l’Alta Valsassina: investimento da 4,5 milioni di euro

Giochi d’acqua, percorsi avventura e sistemazione delle piste. Ma Legambiente attacca il progetto

Il Pian delle betulle all'Alpe Paglio

Il Pian delle betulle all'Alpe Paglio

Casargo (Lecco) – Una Disneyland di montagna, aperta tutto l’anno. Verrà realizzata in Alta Valsassina, tra Casargo e Margno. L’obiettivo è richiamare sempre più turisti e visitatori, nella speranza si salvare e ripopolare un territorio che si sta impoverendo e svuotando di abitanti.

È il progetto Winter Summer Alta Valsassina: inverno estate, come gli abiti delle collezioni prêt à porter per tutte le stagioni. Tra il resto verrà riesumato e risuscitato il vecchio skilift tra l’Alpe di Paglio e Cima Laghetto, fermo da vent’anni, di cui non resta praticamente che un pilone. Al posto dello skilift verrà però realizzata una nuova seggiovia. Verranno poi costruite e installate attrezzature per l’intrattenimento estivo, come piste tubing, giochi d’acqua e percorsi avventura sulle piante. E ancora: parcheggi, livellamento e pulizia delle piste, interventi di taglio della vegetazione infestante a lato dei tracciati. Il prezzo da pagare è di 4 milioni e mezzo di euro, tra fondi ministeriali, regionali, comunali e dei privati.

"È un percorso per vivere il nostro territorio tutto l’anno, nel modo più rispettoso e sostenibile possibile – spiega il sindaco di Casargo Antonio Pasquini -. Dopo il lockdown per la pandemia di Covid, il turismo di prossimità è esploso e continua a crescere. In base alle soste nei parcheggi a pagamento e agli utenti dei bus navetta, stimiamo che siano almeno 40mila le persone che scelgono il nostro paese, senza contare i cicloturisti, sempre più numerosi in primavera e estate. Metà del nostro patrimonio immobiliare è dismesso: o radiamo al suolo tutto oppure cerchiano di rivalutarlo facendolo vivere durante tutte le stagioni”.

Il progetto però non piace agli ambientalisti di Legambiente, specialmente per quanto riguarda la parte invernale: da tempo metto in guardia sui cambiamenti climatici. “La quota della seggiovia? - sostiene pure Luca Rota, ecclettico esperto lecchese di cultura di montagna di 53 anni -. 1450-1730 metri, ben inferiore ai 2.000 indicati da tutti i report scientifici e climatici atti a garantire una copertura nevosa più o meno costante per il numero di giorni necessario a poter considerare economicamente sostenibile un comprensorio sciistico nei prossimi anni”.