Dervio, il caso di Corenno a pagamento: arriva il verde dal soprintendente

L’ex sindaco era contrario alla scelta della Giunta Cassinelli

Per accedere al borgo da inizio mese occorre pagare 5 euro per gli adulti

Per accedere al borgo da inizio mese occorre pagare 5 euro per gli adulti

Dervio (Lecco) - Corenno a pagamento? Si può fare. Ora c’è pure il via libera del soprintendente di Archeologia, Belle arti e paesaggio. Contrariamente a quanto sostenuto dall’ex primo cittadino, ora in opposizione, Davide Vassena e da chi gli ha dato fiato senza nemmeno verificare, è assoluatemente lecita e legittima la decisione del sindaco di Dervio Stefano Cassinelli di imporre un obolo per visitatori e turisti che percorrono le scalotte del borgo dei mille gradini affacciato sul lago di Como.

"Alla Soprintendenza non compete in alcun modo tale regolamentazione, in quanto autonoma decisione dell’Amministrazione comunale", scrivono in una nota ufficiale il soprintendente di Lecco, Como, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, Giuseppe Stolfi, e il responsabile dell’istruttoria Mattero Sintini, tirati a loro insaputa per la giacchetta appunto dall’ex sindaco bocciato alle ultime elezioni che aveva attribuito impropriamente ai funzionari del ministero della Cultura invece una bocciatura del balzello per visitare lo splendito centro medioevale, per accedere al quale da inizio mese occorre pagare 5 euro gli adulti e 3 i minorenni.

"La nostra posizione non è stata correttamente riportata, con sintesi fuorvianti", ribadiscono a scanso di equivoci i due. Del resto nemmeno volendo avrebbero potuto metterci becco, perché appunto non compete a loro, poiché Corenno non è né un luogo pubblico della cultura né un complesso monumentale che rientra nella loro giurisdizione. La smentita si è trasformata così in una benedizione al balzello e si è ritorta come un boomerang contro i detrattori della scelta di chiedere un contributo per ammirare il borgo delle scalotte con il suo castello, la chiesa del XIII secolo di San Tommaso di Canterbury con le arche funebri addossate alla facciata, il porto, la darsena... Dalla Soprintendenza già che sono stati interpellati qualche chiarimento in realtà lo chiedono, ma solo "per quanto riguarda la limitazione dell’accesso sulle aree demaniali".