Dall’esordio ai successi La stella di Beatrice Colli

Un documentario racconta la storia della giovane atleta lecchese della squadra dei Ragni che ha solo un obiettivo: migliorarsi sempre

di Federico Magni

La cosa che impressiona maggiormente chi osserva le competizioni di arrampicata, è vederla “decollare“ subito dopo lo start e poi correre sulla parete verticale fino a fermare il cronometro dopo aver superato passaggi durissimi, ma ora Beatrice Colli sa anche danzare con eleganza sugli strapiombi di roccia e su vie di alta difficoltà. Non è sempre stato chiaro che l’atleta della squadra sportiva dei Ragni di Lecco potesse diventare una grande arrampicatrice. Ma grazie al duro allenamento e soprattutto a una grande ambizione, adesso che ha sedici anni si è ricavata un posto di rispetto nel team italiano e nella comunità di climber internazionali. Un documentario realizzato da Yuri Palma ora racconta la sua storia (Su EpicTv ha già ottenuto quasi 60mila visualizzazioni). Quando Beatrice si presentò nel 2016 non aveva stupito particolarmente dal punto di vista fisico ma mentalmente dimostrava di sapere perfettamente dove voleva arrivare, anche quando era poco più che una bambina. "Con lei abbiamo introdotto protocolli e allenamenti molto diversi rispetto a quelli dell’arrampicata - spiega Fabio Palma, già presidente dei Ragni di Lecco e ora angelo custode degli atleti della squadra sportiva -. Abbiamo preso esercizi dal corpo libero, dalla ginnastica artistica e dall’atletica e sono arrivati i primi piazzamenti nelle gare regionali. La svolta è stata nel campionato giovanile di Arco. Protagonista delle competizioni di “speed“ e boulder“ in poco tempo Beatrice Colli è arrivata ad essere selezionata in Nazionale. Andò così bene alla prova che si aprì subito la possibilità di essere convocata. "Bea si allena contemporaneamente per le categorie “speed“ e boulder“ e quando si prepara sullo specifico in una disciplina cresce immediatamente. È anche una scoperta dal punto di vista fisico. Non cerca il divertimento nello sport, cerca proprio il miglioramento", continua Palma. Nelle competizioni l’atleta della squadra sportiva dei Ragni ha dimostrato grande carattere e soprattutto la capacità di rialzarsi quando le cose non sono andate per il verso giusto. "Il secondo mondiale è stato un disastro - racconta Bea nel documentario - Ero arrivata con mille prospettive ma ho provato per la prima volta l’ansia. Ho sbagliato perché non sono riuscita a controllarmi. Ma dal mondiale a oggi ho cambiato mentalità. Riesco a controllare l’agitazione e fisicamente sono migliorata". Poi è arrivato l’incontro con la roccia che inizialmente non amava. "In un mese è arrivata a fare un 7c+. È sicuramente l’adolescente più ambiziosa che ho mai allenato", conclude Palma.