Cos’è il tarassaco (dente di leone), come riconoscerlo e i benefici per la salute?

E’ una pianta spontanea considerata depurativa per le vie biliari e diuretica

Il fiore del tarassaco

Il fiore del tarassaco

Credeva fosse tarassaco e lo ha mangiato in un zuppa ma era un’erba velenosa: dopo due giorni di agonia è morto Stefano Bonacina di 56 anni di Calolziocorte, in provincia di Lecco, ritenuto un esperto di erbe officinali. Ma cos’è il tarasacco e quali benefici porta al corpo umano il mangiarlo?

La pianta

Il Tarassaco (Taraxacum officinale) è una pianta spontanea considerata depurativa per eccellenza per le vie biliari e diuretica. Noto anche come dente di leone, soffione o piscialetto, è diffusissimo in tutte le zone e altitudini e cresce sia in clima temperato che freddo fino ai 2.000 metri di altitudine.

Come riconoscere un tarasacco?

È una pianta erbacea e perenne, di altezza compresa tra 10 e 30 centimetri. Presenta una grossa radice a fittone dalla quale si sviluppa, a livello del suolo, una rosetta di foglie munite di gambi corti e sotterranei. Le foglie sono semplici, oblunghe, lanceolate e lobate, con margine dentato (da qui il nome di dente di leone) e prive di stipole. Il fusto è cavo, glabro e lattiginoso con in punta un'infiorescenza giallo-dorata, detta capolino sul quale vi sono centinaia di fiorellini. La fioritura avviene in primavera per la maggior parte in aprile-maggio ma si può prolungare fino all'autunno. Da ogni fiore si sviluppa un frutto secco indeiscente: una sorta di ciuffo di peli bianchi. Benefici e controindicazioni

“Il tarassaco- secondo gli esperti di Ircccs Humanitas di Milano – è molto utilizzato a scopo medicinale. Al suo interno si trovano principi attivi dall’azione lassativa e diuretica; inoltre può aiutare a ridurre l’infiammazione. Tradizionalmente utilizzato per alleviare i fastidi associati a ustioni e punture (inclusa quella dell’ortica), il tarassaco esercita un’azione tonica e stimolante dell’appetito ed è considerato un buon rimedio ai problemi di digestione. Infine, il tarassaco ha trovato applicazione anche nella cura di problemi epatici e alla cistifellea”.

Quando non mangiare il tarassaco?

“Il tarassaco – secondo gli esperti dell’’Umanitas di Milano - potrebbe interferire con l’assunzione di antibiotici, litio, diuretici e alcuni farmaci modificati dal fegato. In caso di dubbi è bene chiedere consiglio al proprio medico”.

Formidabile antiossidante

“Dal punto di vista nutrizionale è una fonte di antiossidanti dall’azione antitumorale e protettiva nei confronti di pelle e occhi. Inoltre apporta fibre alimentari e, fra i minerali, potassio per la salute del cuore, calcio, fosforo e magnesio per quella dei denti e ferro per quella dei globuli rossi. Fra le vitamine apporta molecole alleate del metabolismo, dello sviluppo e della salute del sistema nervoso e della coagulazione del sangue”.