Coronavirus, Gianola: "Patologie pregresse? Noi malati di serie B siamo soli"

Ferruccio è conosciuto da molti lecchesi dopo aver gestito il “Bar Oasi” di Pescarenico: "Quando muore qualcuno sento dire che era già malato, come mi dovrei sentire?"

Ferruccio Gianola ha gestito per anni il Bar Oasi di Pescarenico

Ferruccio Gianola ha gestito per anni il Bar Oasi di Pescarenico

Lecco, 8 marzo 2020 - «Quando muore qualcuno per questo maledetto virus continuiamo a sentirci dire “tanto aveva malattie pregresse”. Sono cardiopatico, è un anno che combatto contro un tumore, sto facendo la chemioterapia domiciliare e ho 62 anni. Come mi dovrei sentire?". Nelle settimane dell’emergenza Covid-19 c’è un popolo di malati che è passato in seconda fila. Fra loro c’è Ferruccio Gianola, conosciuto da molti lecchesi dopo che per anni ha gestito il “Bar Oasi” di Pescarenico. "Quando giro per strada mi riconoscono tutti, anche in questi giorni in molti mi si avvicinano per chiedermi come sto, dovrei scappare?". Gli ospedali sono concentrati a contrastare il contagio ma Gianola ha bisogno di essere seguito. In casa si sente solo con la malattia. "In queste settimane dovevo effettuare degli esami.

Al centro Tumori di Milano mi hanno detto assolutamente di non presentarmi. Mi sono fatto fare il prelievo di sangue in casa e ho mandato gli esami via mail e per ora non ho ancora ricevuto risposta. Io però devo proseguire la terapia. Praticamente mi sto auto curando. Devo prendere 12 pastiglie al giorno, ho perso otto chili da quando ho iniziato la chemioterapia. Ma cosa dovrei fare adesso? Buttare via un anno e mezzo di guerra?". Oltre al tumore deve fare i conti anche con uno scompenso cardiaco. "Dovevo fare degli esami e una visita a Lecco per il cuore - continua Gianola -. Per ora è tutto rimandato e non ho idea di cosa dovrei fare. Capisco che devo fare un sacrificio, che devo rimanere in casa e sono fortunato rispetto a coloro che stanno vivendo questa situazione negli ospedali, ma mi sento abbandonato". Come se non bastasse nei giorni scorsi ad una situazione già preoccupante si è aggiunto un nuovo allarme: "Mia suocera, 93 anni, ha una brutta bronchite cronica e acuta. Aveva la febbre. È stata visitata in ospedale e poi rimandata a casa. Non sappiamo nemmeno se abbia fatto il tampone. Sta ancora male. Adesso abbiamo paura anche solo ad avvicinarci".