Contromano sulla Statale 36: "Mi è sfrecciato accanto, questione di centimetri"

Parla l’automobilista che si è trovato faccia faccia con l’auto in galleria: "Ora ho l’ansia ad ogni curva, servono dispositivi per bloccare gli ingressi"

L’ultimo incidente mortale sulla Superstrada 36 a causa di un’auto in contromano

L’ultimo incidente mortale sulla Superstrada 36 a causa di un’auto in contromano

Colico (Lecco) - ​Percorre la Statale 36 per lavoro avanti e indietro da anni, 100 chilometri ogni giorno, da Lecco alla bassa Valtellina, andata e ritorno. Ne ha viste e ne vede di tutti i colori: automobilisti spericolati che sfrecciano a velocità folle, camionisti che invadono all’ultimo momento la corsia di sorpasso, animali di ogni sorta che attraversano la strada, frane, allagamenti, cantieri...

Per William Ferrari, 48 anni, lunedì sera è stata però la prima volta di un guidatore in contromano. "E spero anche l’ultima, perché è stato tremendo – confida-. Ora ho l’ansia ogni volta sono in superstrada e affronto una curva o effettuo un sorpasso. Non riesco ad andare oltre i 70 all’ora e resto sempre sulla corsia di destra, con lo sguardo fisso oltre le svolte". "Saranno stati pochi minuti prima delle 23 – racconta William -. È successo in galleria, nella monte Piazzo, in direzione sud, verso Lecco". La Monte Piazzo, che scorre nella montagna tra Piona, a Colico, e Dorio, con i suoi quasi 3mila metri è il traforo tra i più lunghi, e anche fragili e pericolosi della 36. William stava tornando a casa, a Lecco, dalla moglie e i loro due figli.

"All’improvviso ho visto dei fari puntarmi contro e avvicinarsi sempre di più – prosegue William -. Io viaggiavo sulla destra, sulla corsia di marcia normale. Ho lampeggiato con gli abbaglianti e mi sono attaccato al clacson. D’istinto ho rallentato di colpo e mi sono buttato completamente di lato, il più possibile attaccato al cordolo della carreggiata. È stata questione di un attimo... L’altro conducente mi è sfrecciato accanto, sfiorandomi di pochi centimetri".

Correva parecchio, non ha nemmeno accennato a rallentare, se William non si fosse spostato lo avrebbe certamente travolto in pieno, frontalmente e nessuno dei due probabilmente avrebbe avuto scampo, proprio come successo tre mesi prima in un’altra gallaria della 36, all’altezza di Dervio, dove Mamy e Aida, figlia di 27 e mama di 56 sono morte per aver effettuato un’inversione a U proibita. "Quando mi è passato accanto ho imprecato e gesticolato – continua William -. Lui andava talmente veloce e io talmente spaventato che non sono nemmeno riuscito a distinguere se si trattasse di un uomo o di una donna, né quale macchina guidasse. Mi è sembrato un uomo, era al volante di un’utilitaria di colore chiaro, o bianco o panna".

William ha immediatamente allertato gli operatori del 112, che erano già al corrente della situazione, perché erano stati tempestati da decine di segnalazioni di automobilisti come William. Secondo lui e altri pendolari della Super occorrerebbe installare agli svincoli di accesso e uscita della 36 dei dispositivi che bucano gli pneumatici dei veicoli di coloro che imboccano le rampe contromano: sono delle bande chiodate i cui spuntoni si abbassano quando schiacciati dalle ruote dei mezzi che procedono nella giusta direzione, ma non in senso contrario.