Continue liti e botte Poi la reazione, mortale

Morengo, la donna accusata di aver ammazzato il convivente a coltellate ha risposto al gip e ricostruito la tribolata relazione. Disposti accertamenti

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MORENGO (Bergamo)

di Francesco Donadoni

Non è stata la reazione solo di quella sera. Già in altre tre circostanze Sandra Fratus, 51 anni, originaria di Romano di Lombardia, in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal rapporto di convivenza del compagno Ernest Emperor Mohamed, 30 anni, nigeriano, era stata picchiata da lui. L’epilogo di un rapporto litigioso, al limite della fragilità in ambiente altrettanto fragile, venerdì sera. Prima la lite, poi uno schiaffo da parte di lui che ha fatto cadere gli occhiali di Sandra. L’equilibrio, sin lì precario, è vacillato. A quel punto la donna ha afferrato un coltello da cucina che si trovava sul tavolo e l’ha affondato nel petto del compagno, uccidendolo. Un solo fendente ma mortale. I maltrattamenti subiti in passato (mai denunciati alle forze dell’ordine, ma i vicini li sentivano litigare spesso) possono aver inciso sul suo comportamento.

Ieri mattina la cinquantunenne, assistita dall’avvocato Vanessa Bonaiti, è stata sentita in carcere per l’interrogatorio di convalida. Davanti al gip Lucia Graziosi, la Fratus ha fornito la sua versione dei fatti. La stessa che aveva raccontato ai carabinieri della Compagnia di Treviglio e al pm Emma Vittorio la sera dell’arresto. "Non posso credere di averlo ammazzato, io gli volevo bene". La coppia conviveva da maggio nell’ appartamento di via Umberto I, a Morengo, dove è avvenuto l’omicidio. Dopo un periodo di detenzione in Francia per questioni di droga, Ernest era tornato in Italia e aveva iniziato a frequentare Sandra Fratus. Un rapporto, il loro, andato avanti tra alti e bassi per 5 anni circa. Una relazione travagliata, i due spesso litigavano e lui alzava le mani su di lei. In sei mesi i carabinieri sono intervenuti tre volte, chiamati dai vicini che sentivano le urla. La donna ha dichiarato di essere andata anche in pronto soccorso per farsi medicare in seguito alle botte ricevute dal compagno, ma non ha mai voluto sporgere denuncia. E su questo punto sono in corso accertamenti. A rendere precario il rapporto anche l’uso di droga. Venerdì sera la donna, a quanto pare, aveva fatto uso di sostanze stupefacenti. Il pm ha disposto l’esame tossicologico. Anche la vittima ne faceva uso. Venerdì lei aveva preparato la cena, gliel’aveva lasciata nel piatto. Quando il trentenne è rincasato, tra i due è scoppiata una lite per motivi banali. La situazione è degenerata e il nigeriano è passato alle mani schiaffeggiando la compagna. Sandra Fratus ha impugnato un coltello e l’ha colpito. La donna ha cercato di rianimarlo, il figlio 23enne ha avvertito il 112. Ma quando sul posto sono arrivati i sanitari per l’uomo non c’era più nulla da fare. "La mia assistita ha confermato la sua versione dei fatti – ha dichiarato l’avvocato Vanessa Bonaiti – ed ha risposto puntualmente alle domande del gip nonostante fosse ancora traumatizzata e dispiaciuta per quanto accaduto. Lei teneva molto al suo compagno, non si capacita ancora di ciò che è successo".