Ponte Annone Brianza, la moglie della vittima: "Nessuna condanna potrà ridarmi mio marito"

Concluso ieri il processo di primo grado con tre condanne e un'assoluzione. Augusta Brusadelli, vedova di Claudio Bertini, è ancora provata. "Confido nella giustizia divina"

Angela Brusadelli con l'avvocato Biagio Giancola

Angela Brusadelli con l'avvocato Biagio Giancola

Annone Brianza (Lecco) "Nessun processo, nessuna sentenza, nessuna condanna potrà restituirmi ciò che voglio di più al mondo: mio marito". A parlare, poche ore dopo il pronunciamento del verdetto di colpevolezza a carico del dirigente e del funzionario dell’Amministrazione provinciale di Lecco e dell’ingegnere di Anas, è Augusta Brusadelli, la vedova di Claudio Bertini, il 68enne di Civate unica vittima del disastro del crollo del cavalcavia di Annone Brianza sulla Super Milano – Lecco.

Suo marito, dopo la settimana di lavoro come direttore della sezione di tennis del Centro sportivo della Pro Patria a Sesto San Giovanni, stava tornando a casa a bordo della sua Audi A3 Sportback che si è trasformata nel suo sarcofago quando alle 17.22 di venerdì 28 ottobre 2016 è passato sotto il ponte della Sp 49 sulla Statale 36 che gli è franato addosso come un gigante dai piedi d’argilla, seppellendolo sotto quintali di calcestruzzo. Altro non vuole dire. "Sono ancora molto scossa e provata, preferirei non esprimermi", risponde a chi le chiede un commento.ù

La sua voce, dopo essersi ripresa dal pianto con cui ha accompagnato la lettura della sentenza, suona flebile, quasi provata, eppure insieme estremamente risoluta e dignitosa, come sempre si è dimostrata lei durante i quasi cinque lunghissimi anni che ha dovuto attendere perché un giudice individuasse i responsabili della morte del suo Claudio, con il rischio che tutto finisse in nulla a causa della possibile prescrizione. Il responsabile del settore Viabilità di Villa Locatelli Angelo Valsecchi, ora a Roma come consulente a Palazzo Chigi, è stato condannato a 3 anni e 8 mesi con l’interdizione dai pubblici uffici, il suo braccio destro Andrea Sesana a 3 e Giovanni Salvatore a capo del centro manutentorio del compartimento lombardo di Anas a 3 anni e 6 mesi, mentre l’addetta della Provincia di Bergamo Silvia Garbelli che ha rilasciato i permessi per il passaggio sul viadotto del tir sotto il cui peso il ponte è franato è stata assolta.

"Confido nella giustizia divina", si limita solo ad aggiungere la vedova, lasciando intendere evidentemente di non essere affatto soddisfatta di quella umana celebrata nelle aule dei tribunali di Como e di Lecco dove si è svolto il processo.

La vita di suo marito, che è ciò che vorrebbe di più al mondo ma che nessuno potrà rendergli, del resto per lei e non solo vale certamente di più di 10 anni e 2 mesi di pene complessive e anche di tutti i risarcimenti. Sa inoltre che quello di ieri è stato solamente il primo verdetto provvisorio, che probabilmente tutti gli imputati alla sbarra condannati presenteranno ricorso, che nel frattempo resteranno a piede libero e continueranno a svolgere il loro mestiere "Non saprei proprio che aggiungere, le sentenze si rispettano, non si commentano – spiega invece dal canto suo il sindaco di Annone Patrizio Sidoti, in convalescenza dopo un intervento chirurgico -. Spero solo che quanto successo ad Annone non capiti più".