Contromano di proposito sulla Superstrada 36, le scuse degli automobilisti: "Ero a secco"

La Stradale di Lecco convoca i conducenti sorpresi a percorrere in senso vietato l'arteria. Le loro risposte spiazzano gli agenti

I controlli della Stradale sulla Superstrada 36

I controlli della Stradale sulla Superstrada 36

Lecco - "Scusi ma lei si è accorto di viaggiare in contromano?". "Certo, ma ero a secco e dovevo tornare indietro alla stazione di rifornimento che avevo appena superato per fare benzina". Oppure, qualcuno prova a giustificarsi così: "Sì, ma avevo sbagliato strada e non volevo allungare il giro". A porre la domanda sono stati gli agenti della Polizia stradale di Lecco; a rispondere invece i tre automobilisti convocati in commissariato perché hanno percorso la Superstrada 36 in contromano.

Non si tratta di anziani conducenti che magari non si sono neppure accorti di aver sbagliato senso a causa della sbadataggine provocata dall’età, né di imbranati al volante. Sono tutti guidatori che di proposito e consapevolmente hanno effettuato inversione a U e invertito la marcia mentre percorrevano la Statale 36 del lago di Como e dello Spluga o la Variante di Morbegno della 38, perfettamente consci della manovra proibita e di poter scatenare incidenti, anche letali, come successo la sera del 17 dicembre 2018 a Mantello, sulla Statale dello Stelvio, dove, proprio a causa di un contromano, sono morti un 52enne, un 42enne e quattro giovani di 20, 26, 33 e 26 anni. Uno di loro ha guidato contromano pure in galleria, nel traforo del Monte Barro, già pericoloso per il verso giusto.

I conducenti sono stati identificati grazie alle numerose telecamere installate sulla Milano–Lecco–Sondrio, a cui è praticamente impossibile sfuggire. "Dallo sviluppo dell’attività investigativa è emerso come tali comportamenti, realizzati addirittura in galleria, non siano dipesi da distrazioni alla guida né, tanto meno, dall’assenza o dall’inadeguatezza della segnaletica stradale - confermano dalla Polizia stradale -.Sono risultati il frutto di scelte consapevoli e azzardate dei conducenti, che hanno dichiarato di "aver perso l’uscita" o di "aver finito la benzina" e di aver reputato la manovra in contromano come la soluzione più "utile" da adottare senza ponderare adeguatamente il pericolo per loro stessi e per tutti gli utenti in transito".

Per questo i tre sono stati tutti denunciati e per alcuni mesi dovranno andare a piede o arrangiarsi altrimenti, perché per cominciare è stata loro ritirata la patente che il prefetto potrebbe poi sospendere. Inoltre devono mettere mani al portafogli e pagare multe da 327 a 1.308 euro.