Como-Lecco elettrificata, ma occhio alle scadenze

I pendolari: occorrerà eseguire i lavori entro il termine concesso da Bruxelles, il 31 agosto 2026

La ferrovia Como-Lecco è stata inserita all’inteno del Piano nazionale di ripresa e resilienza, parte integrante del Recovery Plan, una vittoria per il comitato dei pendolari da tanti anni impegnato a far capire l’importanza della tratta che collega i due capoluoghi di provincia. "Al di là del collegamento tra le due città del lago questa linea è strategica soprattutto perché consente ai pendolari di arrivare in Svizzera – spiega Giovanni Galimberti, del comitato dei pendolari della Como-Lecco – Con l’elettrificazione si ottiene il prolungamento delle linee suburbane e RegioExpress dal Ticino con pochi treni in più e più sostenibili per l’impresa ferroviaria. L’interesse degli utenti non è avere il servizio di oggi, un treno ogni ora con buchi di 5 ore al mattino e con rotture di carico a Como, Merone e Molteno, effettuato con treni "moderni" o "più belli" o "più ecologici", ma è quello di avere un servizio diretto, veloce e frequente da Erba e Lecco a tutto il Ticino". Adesso che la tratta è stata finalmente inserita nell’elenco delle infrastrutture italiane scelte per creare una rete di mobilità sostenibile il Comitato pendolari si ritaglia un ruolo di controllore. "L’elettrificazione è un ottima notizia, ma non bisogna perdere tempo perché per usufruire dei fondi europei occorrerà eseguire i lavori entro il termine concesso da Bruxelles, ovvero il 31 agosto del 2026". R.C.