Durante una lezione, abbiamo intervistato Silvia Moreschi, una giovane giornalista che scrive per testate cartacee e on line. Lei ha risposto alle nostre domande con entusiasmo e passione.
Come si può riconoscere una bufala?
"Hanno titoli clamorosi, esagerati, immagini con un grosso impatto emotivo. Ci sono errori e falsificazioni: il giornale Repubblica può diventare Rebubblica e ingannare il lettore".
Qual è lo scopo di chi diffonde fake news su argomenti delicati come il covid-19?
"Ci sono interessi economici, oppure una preparazione professionale molto bassa dei giornalisti con la fretta di dare informazioni per poter “vincere” sui siti concorrenti, ma senza verificare le fonti".
Qual è la fascia d’età più colpita?
"Il fenomeno è piuttosto trasversale: ci sono fake per ogni età. A causa del Covid i giornalisti devono cercare quasi tutte le informazioni su internet e le fonti spesso non sono attendibili".
Quali sono i pericoli per i ragazzi?
"Sui social, come Tik Tok, ad esempio le sfide, i cosiddetti challenge, spesso molto pericolosi".
In che modo si possono fermare le fake news e coloro che le creano?
"Dobbiamo imparare a informarci meglio e soprattutto sviluppare un nostro senso critico".