DANIELE DE SALVO
Cronaca

Colico, gli angeli delle spiagge vigilano sui bagnanti

I volontari domenica hanno salvato un ragazzo che stava per annegare. Insieme agli operatori della Croce Rossa garantiscono la sicurezza in acqua.

di Daniele De Salvo

Stava affogando, trascinato al largo dal vento e dalla corrente, senza poter nemmeno gridare per chiedere aiuto perché sordomuto. Fortunatamente un bagnino dell’associazione Amici di Claudio lo ha visto annaspare, lo ha raggiunto a forza di remi con il suo monopattino e ha tratto in salvo il ragazzino, 15 anni, insieme agli operatori del soccorso in acqua della Croce rossa lecchese che hanno prestato le prime cure all’adolescente per poi riaffidarlo spaventato ma incolume ai genitori.

È successo domenica pomeriggio a Piona di Colico. In mattina sempre i volontari Opsa hanno lanciato l’allarme per un incendio divampato su un tratto di litorale in zona Montecchio Nord, coadiuvando i vigili del fuoco di Mobergno per tenere alla larga bagnanti e curiosi. Il giorno prima erano intervenuti in supporto dei sanitari dell’eliambulanza di Como per assistere lo scalatore di 26 anni di Caponago precipitato sul Sass Negher, a Olgiasca, che poi purtroppo domenica è morto in ospedale a Gravedona.

Nella giornata di ieri invece hanno attraversato il Lario per recuperare nel tardo pomeriggio un 78enne salpato in mattinata da Domaso con la tavola da windsurf senza però tornare più indietro.

"Le giornate ventose sono soprattutto quelle in cui occorre prestare la massima prudenza sul lago", si raccomanda il responsabile tecnico della squadra Opsa Guglielmo Alberto, i cui soccorritori collaborano appunto anche con i bagnini della associazione Amici di Claudio, fondata e presieduta da Patrizia Gobbi, mamma di Claudio Brunetti, 15 anni, di Delebio, provincia di Sondrio, annegato il 12 luglio 2007 alle 16.40 davanti alla spiaggia di Colico, dopo essere caduto in acqua dal proprio materassino senza più riemergere.

Proprio nello stesso punto e alla stessa ora sabato della passata settimana, nel tredicesimo anniversario della sciagura, i membri del soccorso in acqua hanno deposto una corona di fiori. "Quello che è successo al mio Claudio non dovrebbe succedere più a nessuno", ha spiegato la madre del ragazzino. Per questo insieme agli altri sostenitori dell’associazione raccoglie fondi per sostenere le attività di salvataggio e soccorso sul lago di Como, acquistando mezzi e materiali e finanziando i bagni che nei fine settimana garantiscono il controllo di diverse spiagge del Lario.