Lecco, l'investitore di Chiara, morta a 19 anni: "Non sono scappato, volevo farla finita"

Ai domiciliari il giovane che è fuggito dopo aver travolto la ragazza poi deceduta. Si indaga sulle fasi della fuga

Il luogo dove è stata investita Chiara Papini

Il luogo dove è stata investita Chiara Papini

Lecco, 24 maggio 2020 - È stato arrestato Samuele Mellace, il 22enne che mercoledì sera alla guida della sua Renault Clio ha travolto e ucciso in via Papa Giovanni XXIII a Lecco Chiara Papini, la studentessa diciannovenne residente nel rione Castello. La Procura – dopo aver ricevuto il rapporto dalla Polizia Locale - ha chiesto ulteriori approfondimenti per fare chiarezza su dinamica e soprattutto sulla fuga, e sulla base degli indizi ha emesso il provvedimento di arresto per omicidio stradale.

Gli indizi raccolti dal sostituto procuratore Giulia Angeleri che segue l’inchiesta sono pesantissimi: il giovane dopo aver travolto e ucciso la studentessa si è allontanato ed ha raggiunto un locale dove è stato rintracciato nella tarda serata.

Uno dei punti chiave dell’inchiesta è rappresentato dai tempi degli accertamenti della Polizia locale sia per elementi raccolti sul posto dell’incidente mortale con il giovane trovato poi positivo all’alcoltest, con una bottiglia e uno spinello in auto, sia nella comunicazione al magistrato di turno. Il procuratore Antonio Chiappani e il sostituto procuratore Giulia Angeleri hanno chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari Salvatore Catalano l’arresto (ai domiciliari) per omicidio stradale. Il provvedimento è stato notificato al giovane autista residente nel rione Germanedo dalla Squadra Mobile di Lecco, che ora procede nelle indagini.

Samuele Mellace, primo di quattro figli, è assistito dall’avvocato Saverio Megna. «È una tragedia che colpisce due famiglie - ha detto l’avvocato Megna – il pensiero va alla famiglia di Chiara". Il 22enne ha ribadito agli inquirenti: "Non sono scappato, volevo farla finita". La famiglia di Chiara Papini si è affidata all’avvocato Stefano Pelizzari che porterà avanti le loro istanze.

Intanto la città manzoniana, e non solo il rione Castello dove Chiara viveva con la famiglia, è scossa dalla tragedia e centinaia di persone hanno già manifestato la loro vicinanza. L’altra sera quasi 300 persone hanno voluto essere vicine alla famiglia di Chiara, in particolare alla madre Maria, al padre Gianfranco e al fratello Fabio, partecipando alla recita del rosario nel campo sportivo dell’oratorio di Castello e al termine la madre ha ringraziato le persone presenti. "La mia Chiara - ha detto - vive in tutti voi".